Fiat G-55 Centauro

IL "Centauro" fu un caccia italiano diurno, monoposto, monomotore, da intercettazione e superiorità aerea, impiegato dalla Regia Aeronautica e dall'Aeronautica Nazionale Repubblicana (A.N.R.) tra il 1943 e il 1945. Progettato sin dal 1940 all'ingegnere Giuseppe Gabrielli, da cui la "G" della sigla, il Fiat G.55 è stato definito "il miglior caccia prodotto in Italia durante la guerra", era motorizzato con un propulsore un Fiat 1050 RC.58 Tifone da 12 cilindri a V raffreddato a liquido (di origine tedesca il Dailmer Benz DB 605 costruito su licenza) sovralimentato che sviluppava una potenza di circa 1475 Cavalli. L'armamento, in questa versione, consisteva in due mitragliatrici in caccia, più un cannone Mauser sparante attraverso il mozzo dell'elica. La bontà del progetto diede vita al Fiat G-59, versione rimotorizzata con motore Rolls Royce Merlin che volò come addestratore fino agli anni 60.
Il velivolo riprodotto (prima serie, sottoserie 0) appartiene alla squadriglia complementare Montefusco all'Aeronautica Nazionale Repubblicana (repubblica di Salò), questa versione è priva dei cannoni alari in quanto vennero installati nelle versioni successive. Come per tutti i velivoli di produzione italiana, anche il Centauro risentì della scarsa industrializzazione della produzione, tenuto conto che la Fiat era l'unica azienda che poteva permettersi una vera e propria catena di montaggio. In sintesi un bell'aereo, potete e ben armato ma che purtroppo arrivò troppo tardi per dare un effettivo contributo alle forze armate italiane. Ad oggi esiste un solo esemplare di Fiat G-55 Centauro custodito presso il Museo Storico dell'Aeronautica Militare di Vigna Di valle (Bracciano-Roma), questo esemplare tuttavia deriva da una riconversione di un relitto di Fiat G-59 il quale condivideva con il Centauro le ali e la parte posteriore della fusoliera che negli anni novanta fu modificato nella parte anteriore per accogliere il DB-605 in luogo del Merlin e nel tettuccio, gobba compresa.
Riproduzione di un Fiat G 55 Centauro del Maggiore Ennio Tarantola della Squadriglia Montefusco Marzo 1944.