Le campane di Levizzano Rangone (MO)

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Levizzano Rangone (Castelvetro - MO) - Parrocchia di S.Antonino Diacono e Martire

4 campane in Fa#3 intonate in quarto maggiore:
Fa#3 = Clemente Brighenti, 1883
Sol#3 = Clemente Brighenti, 1883
La#3 = Clemente Brighenti, 1883
Do#4 = Clemente Brighenti, 1883

L'attuale Chiesa Parrocchiale di Levizzano, dedicata a Sant'Antonino Diacono e Martire, fu costruita a partire dal 1903 e terminata nel 1910, su progetto dell'ingegner Carlo Barberi. E' posta su un colle a sud del castello. E' in stile neoromanico, con facciata a salienti, ornata di protiro, rosone, bifore e archetti pensili. Nell'interno, a tre navate, ritornano elementi tipici dello stile romanico come gli archi a tutto sesto e le volte a crociera. Il Crocifisso, modellato in cartapesta a tutto tondo e rifinito a stucco lucido, policromo, si trova su una grande croce di legno dipinto in verde, dove si notano fregi dorati ed intagliati nella raggiera e nelle estremità dei bracci adorni di cherubini in bassorilievo. Di produzione artigianale e seriale, realizzato in Emilia Romagna, verso la metà del XVII secolo, era presente nella Sagrestia della vecchia chiesa di Levizzano già nel 1679. Gli abitanti di Levizzano sono molto legati al loro Crocifisso, al quale dedicano una grande festa con cadenza quinquennale e al quale attribuiscono diversi miracoli. Nella cappella laterale della navata destra c'è un dipinto, che risale alla metà del XVIII secolo (1756), raffigurante S.Antonino Martire inginocchiato. Vicino a lui un angioletto regge un libro e una spada; sulle nubi si nota un altro angioletto, che incorona il santo con rose; nel fondo si può vedere un tendaggio di colore grigio chiaro e, in lontananza, il castello di Levizzano. Autore del dipinto è il modenese Don Pietro Pisa, che è menzionato da C.Cavedoni nel 1855 e definito importante esponente modenese del classicismo settecentesco. Una lastra con croce, rosette, viticci, proveniente dalla vecchia chiesa del castello, è ora conservata nella canonica di Levizzano Rangone, ma due calchi in gesso si possono osservare nell'altare di S.Antonino e in quello della Madonna, rispettivamente nella navata destra e sinistra della chiesa parrocchiale. Non è possibile stabilire con certezza la data in cui fu eseguita, da un ignoto scalpellino locale, in pietra arenaria, a bassorilievo schiacciato, ma si ritiene tra l' VIII e il XII secolo. Il Toschi nel 1895 ipotizzava che si trattasse di frammenti di ciborio, anche in relazione ad una scritta "HIC EST PANIS DIVINUS" riportata nel suo libro, ma ora non più leggibile. Probabilmente si trovava in un altro frammento ora non più rintracciabile. Nell'Agosto del 1931 venne inaugurato il campanile, il cui progetto fu elaborato dall'Ing. Lorenzo Manfredini, sulla base di schizzi lasciati dall'Arch. Carlo Barberi all'epoca della costruzione della Chiesa; la realizzazione dell'opera fu affidata al capomastro Domenico Barani. Dentro la cella campanaria, montato su un castello in ferro, vi è l'ottimo doppio composto da 4 campane fuse nel 1883 da Clemente Brighenti a spese del popolo di Levizzano. Le campane attuali vanno a sostituire il precedente concerto fuso da Giovanni Battista Bolla di Reggio Emilia nel 1605 (con rifusioni fatte successivamente ad opera di Carlo Ruffini di Reggio Emilia nel 1780 e dopo ancora da Serafino Golfieri nel 1826). La grossa di nota Fa#3 crescente, pesa 6,30 q.li ca. ed ha un diametro di 100 cm. La mezzana di nota Sol#3 crescente, pesa 4,60 q.li ca. ed ha un diametro di 89. La mezzanella di nota La#3 crescente, pesa 2,80 q.li ca. ed ha un diametro di 79 cm. La piccola di nota Do#4 crescente, pesa 1,80 q.li ca. ed ha un diametro di 68 cm.

Suonate:
-Doppio e Tirabasse: 6 Buttate, 24 di Cento e 14 di Sirano tutto in scala
-Tirabasse: 12 della Provvidenza in scala
-Doppio: 18 di S.Paolo in scala e calata in organo (videofotografie)

9 Maggio 2019

Buona visione :-)


Giacomo (Bolocampanaro02):
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