Obiettivi e felicità: perché gli obiettivi S.M.A.R.T. non sono sempre efficaci

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Quando ci poniamo degli obiettivi, possiamo ricorrere al famoso acronimo S.M.A.R.T. : specifici, misurabili, accessibili, realistici e temporalmente ben definiti. Questo metodo funziona, lo uso anche io, ma non sempre gli obiettivi S.M.A.R.T sono efficaci.
Non tutti i nostri obiettivi devono essere quindi realistici e accessibili, abbiamo bisogno anche di sogni che ci facciano battere il cuore, che ci facciano provare paura e quindi entusiasmo guidandoci verso la felicità. Le persone che cambiano il mondo hanno ben poco realismo quando settano i loro obiettivi, ma molto coraggio.

E se non riesco a realizzarli perché sono sogni troppo grandi? Non devi preoccupartene, te lo dico già: almeno metà dei tuoi obiettivi fallirà. Il punto è che sapendo che hai il permesso di fallire, ti concederai di fare delle cose che altrimenti non faresti mai.

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"Come si formula un buon obiettivo? Beh, dai, è facile, ci sono gli obiettivi S.M.A.R.T. S.M.A.R.T è un acronimo che ci ricorda come un buon obiettivo debba essere formulato. S di "specifico", M di "Misurabile", A di "Accessibile, R di "Realistico" e T ovvero "Temporalmente ben definito, ben scandito". Questo metodo, ragazzi, è ottimo. Lo seguo anche io per un buon 70-80 % dei miei obiettivi. Credo però anche che la vita non possa essere vissuta rincorrendo soltanto questo genere gli obiettivi. Mi spiego meglio: S.M.A.R.T., sì, ma non sempre. Perché questo metodo come unico criterio di vita ti spinge a inseguire degli obiettivi realistici. Il che può portarti a imbrigliare la tua intuizione, mentre invece almeno una parte dei tuoi obiettivi deve essere spregiudicata, coraggiosa, ambiziosa. Scrivi sceneggiature per vivere? Perché non porti l'obiettivo di un Oscar, eh? Chi se ne frega che non è S.M.A.R.T. I risultati più consistenti non sono stati portati da persone che si sono limitate a guardare la realtà in faccia per quello che era, ma hanno fatto un passo in più e si sono interrogate su come quella realtà si sarebbe potuta trasformare. L'idea insomma è che abbiamo bisogno anche di sogni che ci facciano battere il cuore, ambiziosi, capaci di fare la differenza. Ora è vero che se io mi pongo obiettivi così, poi proprio per definizione essendo irrealistici, non si realizzano. Ha senso tutto questo, ma in fin dei conti a me questa cosa non mi interessa e forse, guarda, non dovrebbe interessare nemmeno te. Dallo per scontato: almeno metà dei tuoi obiettivi fallirà. É una regola strutturale del gioco. Siamo umani, è normale fallire. Prendi un'azienda tipo Google e guarda quanti progetti abbandona ogni anno. Tipo, gli occhiali "Google Glass" te li ricordi? Oppure "Google Plus"? Eppure, pur mancando questi colpi, Google tra poco arriverà a qualcosa tipo 2 miliardi di account mail attivi. Ora, tu capisci che obiettivi come questo, non potevano certo considerarsi S.M.A.R.T., tanto meno realistici. Tu pensa uno che a metà degli anni Novanta ti dice che vuole mappare il mondo e monitorare con il satellitare i movimenti delle automobili. Probabilmente uno così l'avresti portato "da uno bravo", no? Si dice così, giusto? Bene, oggi ci sembra assolutamente fattibile e anzi normale, ma guarda che agli esordi questa cosa qui era tutt'altro che normale. Era un sogno folle. Se Larry Page fosse stato realistico, avrebbe abbandonato il progetto. Invece lui era una persona utopica e la sua utopia si è realizzata grazie ad obiettivi folli e entusiasmanti. Quindi, caro amico, cara amica, per almeno una buona abbondante metà dei tuoi obiettivi resta S.M.A.R.T. Ma, la restante percentuale, riempila di obiettivi così grandi e ambiziosi che non avrai la minima idea di come poterli raggiungere e realizzare. Metti in conto che una buona metà abbondante di tutti questi fallirà, va bene. Quando ti spingi in questo modo, sapendo che hai il permesso di fallire, succede qualcosa di magico, perché ti concedi fare delle cose che altrimenti non faresti mai. Le sfide ci fanno crescere, quindi quando io leggo la mia lista di obiettivi e non sento una certa paura, e non sento a fianco di questa paura un certo entusiasmo, li cancello e li devo riscrivere tutti. Poi, ogni tot riprendo in mano l'elenco dei miei obiettivi e se ho realizzato tutti questi obiettivi negli ultimi 12 mesi, bene, però, guarda, forse anche male, perché vuol dire che non sono stato sufficientemente ambizioso, non sono le persone realistiche che cambieranno il mondo. Siate ambiziosi, sognate oltre l'ostacolo, abbiate il coraggio di inseguire obiettivi ambiziosi. Perché, come dico anche nel mio libro "L'era del cuore", la felicità si gioca proprio tra la paura di diventare chi sei e il coraggio di prendere quella decisione."

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