Tumore al seno, la storia di Milena: "la mia vita è cambiata, do più valore alle cose che capitano"

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Milena Papagno, 44 anni - Bari
Non ero preparata ad affrontare un tumore, ma non mi ha fermata

Quando nel 2004, dopo una normale visita senologica, il medico mi disse che c’era un piccolo fibroadenoma da asportare, non mi preoccupai più di tanto. Sapevo di averne alcuni ed ero sempre attenta a fare tutte le visite. Ma l’analisi del campione non lasciò dubbi: era un tumore al seno. Pensai subito alla mia famiglia, al dolore che avrei potuto causarle. Avevo perso da poco mio padre proprio per tumore ed ero molto spaventata. Fui operata e feci un ciclo di chemioterapia e uno di radioterapia. Fu un periodo difficilissimo, ero debilitata e arrabbiata, ma grazie al supporto della mia famiglia e alla bravura dei medici l’ho superato. So che devo moltissimo alla ricerca e oggi sono felice di essere una volontaria AIRC: spero così, nel mio piccolo, di ricambiare per quanto possibile il dono che mi hanno fatto i ricercatori che ogni giorno cercano nuovi modi di curare il cancro.

Tumore al seno:
Il seno è costituito da un insieme di ghiandole e tessuto adiposo ed è posto tra la pelle e la parete del torace.

In realtà non è una ghiandola sola, ma un insieme di strutture ghiandolari, chiamate lobuli, unite tra loro a formare un lobo. In un seno vi sono da 15 a 20 lobi. Il latte giunge al capezzolo dai lobuli attraverso piccoli tubi chiamati dotti galattofori (o lattiferi).

Il tumore al seno è una malattia potenzialmente grave se non è individuata e curata per tempo. È dovuto alla moltiplicazione incontrollata di alcune cellule della ghiandola mammaria che si trasformano in cellule maligne.

Ciò significa che hanno la capacità di staccarsi dal tessuto che le ha generate per invadere i tessuti circostanti e, col tempo, anche gli altri organi del corpo. In teoria si possono formare tumori da tutti i tipi di tessuti del seno, ma i più frequenti nascono dalle cellule ghiandolari (dai lobuli) o da quelle che formano la parete dei dotti.

Sintomi
In genere le forme iniziali di tumore del seno non provocano dolore. Uno studio effettuato su quasi mille donne con dolore al seno ha dimostrato che solo lo 0,4 per cento di esse aveva una lesione maligna, mentre nel 12,3 per cento erano presenti lesioni benigne (come le cisti) e nel resto dei casi non vi era alcuna lesione.
Il dolore era provocato solo dalle naturali variazioni degli ormoni durante il ciclo.

Da cercare, invece, sono gli eventuali noduli palpabili o addirittura visibili, anche se in genere questi sono segni di una forma tumorale già avanzata e non di una forma identificata in fase precoce, quando è più facile da curare. La metà dei casi di tumore del seno si presenta nel quadrante superiore esterno della mammella.

Importante segnalare al medico anche alterazioni del capezzolo (in fuori o in dentro), perdite da un capezzolo solo (se la perdita è bilaterale il più delle volte la causa è ormonale), cambiamenti della pelle (aspetto a buccia d'arancia localizzato) o della forma del seno.

La maggior parte dei tumori del seno, però, non dà segno di sé e si vede solo con la mammografia (nella donna giovane, tra i 30 e i 45 anni, con l'aiuto anche dell'ecografia).

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