Il più grosso SCANDALO SPORTIVO di tutti i tempi: Italia-Corea 2002 e la sciagura Byron Moreno

Описание к видео Il più grosso SCANDALO SPORTIVO di tutti i tempi: Italia-Corea 2002 e la sciagura Byron Moreno

La SCANDALOSA eliminazione dell’Italia ai Mondiali 2002 e la sciagura Byron Moreno

" Un Mondiale sporco dove arbitri e guardalinee sono usati come sicari" (Giorgio Tosatti)
Il 19 luglio del 1966, l’Italia esce dal Mondiale inglese dopo una clamorosa sconfitta contro la Corea del Nord. Un risultato talmente inaspettato che, per anni, il termine “Corea” nel calcio tricolore sarà sempre associato a questa disfatta. Ma ora facciamo un salto temporale di quasi 36 anni.
È il 18 giugno 2002, la nazionale azzurra, guidata da Giovanni Trapattoni, scende in campo a Daejon per gli ottavi di finale di un altro Mondiale. E, ironia della sorte, i nostri affrontano proprio una delle nazioni ospitanti. La Corea del Sud. L’Italia è partita per l’Estremo Oriente come una delle favorite. La sua rosa è fatta in gran parte di campioni all’apice della loro carriera, Totti, Del Piero, Vieri, Maldini giusto per dirne quattro. L’entusiasmo per i ragazzi del Trap si è gonfiato a dismisura con il passare del tempo. Forse troppo. Quello che accadrà da quando metteranno piede in campo rimarrà nella mente dei tifosi, dei giocatori e in generale degli spettatori di tutto il mondo. Dopo il triplice fischio si parlerà principalmente di un uomo, molto probabilmente corrotto, che ha abusato del suo potere, si parlerà apertamente di un sistema marcio, presente da anni e che continuerà a contagiare il gioco del calcio. Questa è la storia di uno dei più grossi scandali nella storia del sport.
La nazionale italiana che deve ripartire dopo la beffa di Euro 2000 viene affidata a Giovanni Trapattoni. Uno degli allenatori più vittoriosi della storia del nostro calcio. La rosa a sua disposizione è, senza dubbio, una delle migliori degli ultimi anni. Il girone di qualificazione è tutto tranne che proibitivo. Un gruppo modesto, dove i nostri non brillano per gioco espresso, ma riescono comunque a qualificarsi come primi. Si va in Estremo Oriente, nonostante un fischiatissimo 1-0 agli ungheresi a Parma. Un campanello d’allarme, che forse il clan Italia non ascolta come dovrebbe. Come può una squadra che presenterà, tra i 23 convocati, nomi del calibro di Totti, Del Piero, Vieri, Inzaghi, Maldini, Buffon, Nesta e Cannavaro, preoccuparsi di qualche scialbo risultato?
L’opinione pubblica mette gli azzurri sul podio dei favoriti assieme ai campioni di tutto della Francia e all’Argentina di Crespo e Batistuta. Storicamente, non un buon auspicio. I problemi, però, non tardano ad arrivare. Per esempio, ad aprile, in un inutile test match contro l’Uruguay, si infortuna il terzino titolare, Gianluca Pessotto. Un mese dopo, al momento di diramare le convocazioni finali, ecco la sorpresa. Roberto Baggio, che aveva cercato in tutti i modi di recuperare dall’infortunio per vestire un’ultima volta la maglia azzurra, viene escluso dai 23. I tifosi la prendono malissimo e a nulla valgono le giustificazioni del Trap, che vuole giocarsela con “i suoi”, con quelli che da due anni lo hanno accompagnato nel cammino verso l’Oriente.
Il gruppo della fase a gironi è francamente alla nostra portata. Ci sono la debuttante Ecuador e le mine vaganti Croazia e Messico.

00:00 Intro
2:01 Il cammino dell'Italia

Комментарии

Информация по комментариям в разработке