Vangeli per le Famigli - XIII Domenica - Anno B - "Il Signore Sorgente della Vita" - 30/06/24

www.stpudenziana.org

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 5,21-24.35b-43
In quel tempo, essendo Gesù passato di nuovo in barca all'altra riva, gli si radunò attorno molta folla ed egli stava lungo il mare. E venne uno dei capi della sinagoga, di nome Giàiro, il quale, come lo vide, gli si gettò ai piedi e lo supplicò con insistenza: «La mia figlioletta sta morendo: vieni a imporle le mani, perché sia salvata e viva». Andò con lui. Molta folla lo seguiva e gli si stringeva intorno.
Dalla casa del capo della sinagoga vennero a dire: «Tua figlia è morta. Perché disturbi ancora il Maestro?». Ma Gesù, udito quanto dicevano, disse al capo della sinagoga: «Non temere, soltanto abbi fede!». E non permise a nessuno di seguirlo, fuorché a Pietro, Giacomo e Giovanni, fratello di Giacomo.
Giunsero alla casa del capo della sinagoga ed egli vide trambusto e gente che piangeva e urlava forte. Entrato, disse loro: «Perché vi agitate e piangete? La bambina non è morta, ma dorme». E lo deridevano. Ma egli, cacciati tutti fuori, prese con sé il padre e la madre della bambina e quelli che erano con lui ed entrò dove era la bambina. Prese la mano della bambina e le disse: «Talità kum», che significa: «Fanciulla, io ti dico: àlzati!». E subito la fanciulla si alzò e camminava; aveva infatti dodici anni. Essi furono presi da grande stupore. E raccomandò loro con insistenza che nessuno venisse a saperlo e disse di darle da mangiare.
Parola del Signore.
__________________________________________

Carissimi
Il Vangelo di oggi ci presenta lo sconvolgente e bellissimo miracolo della resurrezione della figlia Giairo che ci mostra come la fede nel Signore Sorgente della Vita è più forte della morte.
Tutti i miracoli di resurrezione dai morti narrati dai Vangeli - si pensi, oltre a questo miracolo, alla resurrezione del figlio della vedova di Naim o alla resurrezione di Lazzaro che costò a Gesù la sua condanna a morte da parte del Sinedrio causa lo scalpore che questo miracolo suscitò fra la gente che si accingeva a celebrare la Pasqua - sono sempre per restituire queste persone all'affetto dei loro cari grazie alla loro fede.
Anche se purtroppo molte volte, troppe volte queste preghiere per la salvezza della vita dei propri cari non vengono esaudite, lo sappiamo tutti..., purtroppo. Soprattutto quei genitori sopravvissuti ai propri figli con una piaga dolorosissima che come accadde a Maria, mai nessuno e niente potrà rimarginare. 
In particolare, ciò che mi aveva sempre colpito nella narrazione del miracolo di oggi è come Gesù si preoccupasse che questa dodicenne al ritorno dalle braccia del Padre e dei beati che già l'avevano accolta in Paradiso, potesse trovare ad accoglierla le braccia piene d'amore dei suoi genitori. Chi mi aiutò a comprendere che questo era il motivo per cui Gesù volle che vicino a lui - a parte Pietro Giacomo e Giovanni - fossero testimoni del miracolo solo i suoi genitori fu un episodio della mia vita da giovane prete che vi racconto nell'omelia e che non sto qui a ripetervi. 
Quello che invece vi voglio testimoniare è che molte volte, assistendo le persone nell'ultimo passaggio o persone che sono tornate dal coma, subito prima della loro morte, queste persone hanno percepito forte la luce misteriosa dell'amore di Dio e la presenza dei loro cari defunti in questa luce, che venivano ad accoglierle nel loro abbraccio. Tanto che queste persone uscendo dal coma alcune volte provassero un profondo disagio a tornare indietro, magari per ricominciare a soffrire. Ecco perché Gesù si è preoccupato che questa bambina al suo ritorno trovasse ad accoglierla le braccia affettuosissime dei suoi genitori, sconvolti dalla gioia.
Ciò che conta per noi è la fede di sapere che l'amore di Dio e l'amore dei nostri cari è più forte della morte e mai niente e nessuno  potrà mai separarci da quest'amore. 
Un abbraccio
Gf