Pensieri Terapeutici: quale approccio mentale può aiutarci nelle difficoltà della vita

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Di fronte alle avversità della vita alcune persone hanno una capacità innata di reagire mentre altre hanno difficoltà ad individuare un approccio mentale che possa aiutarle a superare l'impasse e a rimettersi in gioco. E se queste capacità sono in parte innate è però vero che si può imparare a cercare in fondo a noi stesse quelle risorse che possono darci l'energia necessaria a risollevarci da un momento difficile causato da una malattia, da un distacco affettivo, da un problema lavorativo, da un'ansia generalizzata, da una depressione... E per comprendere meglio i meccanismi attraverso cui fronteggiamo i momenti di difficoltà e come allenarsi a coltivare pensieri che possano aiutarci a trovare in noi stessi le motivazioni per non lasciarci sopraffare nei momenti più delicati della nostra vita abbiamo incontrato il Prof. Massimo Biondi, Direttore dell'Unità di Psichiatria e Psicofarmacologia del Policlinico Umberto I di Roma e Professore Ordinario di Psichiatria a La Sapienza Università di Roma che ha appena pubblicato il libro "Pensieri terapeutici", Edizioni Alpes, in cui analizza, sulla base di rigorosi dati scientifici ma anche su testimonianze dei suoi pazienti, quali sono i pensieri su cui costruire la risposta alle difficoltà. Con il Professore parliamo di coping e resilienza, la capacità quindi di fronteggiare un problema (coping) e di farlo in modo flessibile riuscendo a mettere in campo le proprie risorse migliori (resilienza, dal latino resiliere, cioè risalire) evitando quelli che possono essere pensieri inutili (quali ad esempio il rimuginare su una situazione negativa con frasi tipo "Ah, se avessi fatto... o non fatto questo..." o preoccuparsi eccessivamente di quanto potrebbe ancora accadere di negativo) per focalizzarsi invece sui propri strumenti e le proprie abilità ("vediamo come posso rimediare, quali cose possono migliorare la mia situazione...") per imparare a guidare i propri pensieri in una prospettiva progettuale e costruttiva. Due concetti fondamentali sono anche l'equilibrio e l'armonia, come pure focalizzarsi su scopi semplici e definiti, e soprattutto concentrarsi su quali sono le cose significative nella nostra vita per trovare stimoli a reagire. Il professore ci spiega poi come i pensieri terapeutici possano entrare in percorso di psicoterapia minima (per disturbi d'ansia con la finalità di riconoscere ed utilizzare dei pensieri ansiolitici che possano contrastare ad esempio gli attacchi panico), come sia fondamentale non valutare solo l'oggettività di un evento ma anche la possibilità di superarlo grazie a pensieri costruttivi, e come sia indispensabile imparare a riconoscere i propri pensieri terapeutici, quelli che ognuno di noi ha magari messo in atto inconsapevolmente ma che una volta individuati possono esserci d'aiuto ogni qualvolta ci troviamo in difficoltà emotiva. Senza dimenticare che una risposta alle avversità basata sulla fiducia in se stessi e sulla possibilità di trovare una soluzione o almeno provarci serenamente è stato dimostrato che ha una ruolo fondamentale anche nel mantenimento dello stato di salute, tant'è che a parità di danni materiali ed economici in persone che a causa di un terremoto avevano perso tutto, coloro che non avevano reagito negli anni successivi avevano sviluppato malattie organiche anche severe, mente coloro che erano riusciti a rimboccarsi le maniche e a rimettersi in gioco erano andati incontro a minori problemi di salute. E anche se non tutti hanno una capacità innata di fronteggiare le avversità è importante sapere che ci si può allenare a farlo, imparando a conoscere le proprie potenzialità e a metterle in campo quando ne abbiamo bisogno.

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