Sardegna Pisana - Cagliari: Castel di Castro

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L'odierna città di Cagliari trae le sue origini dal trasferimento del suo cuore politico e religioso e militare nella rocca fortificata di Castel di Castro, edificata da un gruppo dai mercanti pisani nel 1216/17. Essa divenne il primo possedimento del Comune di Pisa in Sardegna. Castel di Castro contava circa 12.000 abitanti, prevalentemente pisani, ed era costituita da quelli che oggi sono diventati i quartieri storici di Cagliari ossia Castello e La Marina.
La città era delimitata da possenti mura coadiuvate dalle torri dell'Elefante (edificata nel 1306/07) e di San Pancrazio (costruita nel 1304/05), progettate da Giovanni Capula, che sovrastavano i rispettivi accessi di porta dell'Elefante e porta di San Pancrazio a cui si aggiungevano la controporta del Leone e la porta dell'Aquila. Il Quartiere fortificato della Marina costituiva il collegamento fra il quartiere Castello propriamente detto e il porto di La Pola, localizzato nel punto dove oggi si trova la Via Roma.
Dopo la distruzione della capitale giudicale, nei due versanti est ed ovest ai piedi delle mura del Castello si formarono due borghi murati detti Villanova e Stampace, popolati dai profughi sopravvissuti di Santa Igia e da sardi provenienti dal resto del distretto cagliaritano che comprendeva, oltre Castel di Castro, i paesi di Quartu, Selargius, Sestu e Assemini.
La città era governata direttamente da due "castellani" nominati di anno in anno dal comune di Pisa, coadiuvati da una sorta di parlamento popolare detto "Consiglio degli anziani". La legge era regolamentata dal "Breve di Castel di Castro", un codice amministrativo-legislativo e dal "Breve del Porto Cagliaritano" emanato il 15 marzo 1318, che regolamentava le attribuzioni commerciali.
Nel 1323 l'Infante Alfonso guidò l'esercito catalano-aragonese alla conquista dei possedimenti pisani in Sardegna, comprendenti i territori appartenuti ai Giudicati di Cagliari e di Gallura, per legittimare l'egemonia aragonese sulla Sardegna a seguito dell'infeudazione papale del Regno di Sardegna ai re d'Aragona.
Lo scontro decisivo fra l'esercito catalano-aragonese e quello pisano avvenne il 29 febbraio del 1324, si svolse presso Lucocisterna (nei pressi di Elmas) e vide contrapporsi circa 11.000 aragonesi contro circa 7.000 pisani. I pisani subirono una disfatta e uscirono pesantemente sconfitti dalla battaglia che però non pregiudicò, almeno per un primo momento, il dominio pisano sulla città; gli aragonesi infatti, che avevano edificato un nuovo borgo fortificato sul colle di Bonaria, lasciarono la rocca di Castel di Castro infeudata agli stessi pisani.
Questa situazione si protrasse sino al 26-29 dicembre del 1325 quando i pisani, assieme ai genovesi, ripresero le armi contro gli aragonesi ma vennero nuovamente sconfitti in una battaglia navale svoltasi nel golfo degli Angeli fra la flotta pisano-genovese, guidata da Gaspare Doria, e quella aragonese, comandata dall'ammiraglio Francesco Carroz. Il colpo finale fu sferrato in gennaio quando gli aragonesi espugnarono il porto di La Pola e Stampace costringendo Pisa alla resa. Il 19 giugno 1326 i pisani furono quindi espulsi dal Castello casa per casa e le loro abitazioni vennero riassegnate agli iberici dimoranti nella rocca di Bonaria e a coloni provenienti dai territori della Corona d'Aragona, quasi tutti catalani.

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