Come diminuire le recidive di poliposi nasale, ruolo dell’anticorpo monoclonale mepolizumab

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La rinosinusite cronica, definita tale quando affligge il paziente per oltre tre mesi, affligge circa il 15% della popolazione e un 20% di questi pazienti hanno una patogenesi immunologica e presentano una poliposi nasale legata alla presenza di ipereosinofilia. Patologie correlate sono l’asma bronchiale e la dermatite eosinofila, la granulomatosi eosinofila con poliangioite, EGPA, e l’esofagite eosinofila.
A oggi non esiste una cura per l’ipereosinofilia, ma è possibile ridurre gli effetti sui sintomi dei pazienti. Storicamente la terapia della poliposi nasale era chirurgica, ma la recidiva dopo chirurgia è era frequente e direttamente collegata all’infiammazione eosinofila.
Della poliposi nasale e della sua presentazione clinica, della sua terapia chirurgica e dell’efficacia di mepolizumab nel ridurre le recidive ne parla ai microfoni di PharmaStar il Prof. Paolo Castelnuovo, Ordinario di Otorinolaringoiatria all’Università dell’Insubria (Varese) e Direttore dipartimento ORL Azienda Ospedaliero-Universitaria, Ospedale di Circolo Fondazione Macchi, di Varese durante un incontro dedicato alle nuove indicazioni di questo farmaco, già autorizzato anni fa per il trattamento dell’asma severo.

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