Villafranca Piemonte(TO).
Chiesa Parrocchiale di Santa Maria Maddalena.
Concerto di 6 campane in Re3.
Roberto Mazzola, Valduggia 1958.
[00:00] Introduzione fotografica accompagnata dal celeberrimo brano "Toccata e Fuga in Re minore" BWV 565 di Johann Sebastian Bach.
Suonate in occasione del censimento del concerto campanario:
[09:18]Gran Tribauda;
[11:35] Distesa Completa Mista a 6 campane.
Suonano il Sottoscritto, Digema85 e Campanaro09.
[13:24] Breve documentario illustrativo dello stato di degrado in cui versa il concerto campanario.
Registrazione audio in HD realizzata con microfono Tascam DR-40. Si consiglia l'ascolto in cuffia per poter meglio fruire del contenuto.
NB: Tutte le suonate sono state eseguite nel pieno rispetto delle norme di prevenzione della diffusione del COVID-19.
La più lontana origine della Chiesa Parrocchiale di Santa Maria Maddalena va rintracciata in un'antica chiesa parrocchiale esistente già nel borgo di Musinasco, prima della fondazione di Villafranca Piemonte. Esplicito accenno a questa Chiesa, infatti, appare in atti del 1336 e del 1363 e risultava essere, per di più, sede del Consiglio Comunale.
Ormai insufficiente al servizio religioso, essa fu demolita nel 1611 per essere poi ricostruita, non senza difficoltà, nel 1621 con 2 altari.
Per completare la sua costruzione intervenne il Comune e questo provocò la gelosia dei borghigiani di Santo Stefano i quali, nottetempo, disfacevano ciò che gli altri costruivano di giorno. La diatriba si risolse definitivamente nel 1667 quando le due parti sottoscrissero un accordo volto a regolare il percorso delle Processioni.
Tra il 1818 ed il 1823, grazie all'eliminazione del cimitero posto a Mezzogiorno rispetto alla Chiesa ed al lascito del Padre Cappuccino Onorato Dassano, venne attuato l'ampliamento e la Chiesa, nel 1843, assumeva la forma e l'aspetto esteriore neoclassico che mantiene ancora oggi.
A causa dell'azione del tempo e soprattutto della scossa di terremoto del 1887, si resero necessari alcuni lavori di restauro terminati, nel 1902, con le costruzioni murarie.
Lo slanciato campanile seicentesco, ospita un pregevolissimo concerto di 6 campane in Re3 fuse dal fonditore valduggese Roberto Mazzola, purtroppo vittima negli ultimi anni di alcuni lavori che ne hanno compromesso notevolmente la capacità di suono.
In particolare, a causa di alcuni interventi effettuati negli ultimi decenni del Novecento al fine di installare le reti antipiccioni alle finestre del campanile, il castello delle campane è stato modificato, in modo a dir poco arbitrario e sconsiderato, in modo da posizionare tutte le campane all'interno della cella campanaria. Questo ha di fatto causato l'impossibilità di suonare le 4 campane minori in movimento nel tradizionale suono "a distesa"; per di più, la rimozione dei battacchi interni alle campane, l'incuria della ditta di manutenzione (Je**na di Mondovì), evidenziata dalla mancanza da almeno lustro di interventi manutentivi, ha inoltre causato la rottura di 3 dei 6 martelli elettrici e di 1 dei 2 motori delle campane, rendendo di fatto estremamente difficile (se non impossibile) suonare tutte e sei le campane insieme, anche manualmente.
Bisogna inoltre precisare che le reti antipiccione, a causa delle quali sono stati compiuti questi interventi assassini per le campane, non riescono a tenere all'esterno i volatili, che continuano quindi a imbrattare il campanile.
Speriamo che nei prossimi anni questo pregevole concerto campanario, letteralmente assassinato dagli interventi descritti in precedenza, possa tornare a far sentire la sua voce armoniosa e soave, come voluto dai parrocchiani che lo hanno finanziato nel 1958.
Si ringraziano calorosamente il Prevosto Don Giovanni Carignano, il Sacrestano Mario Airaudo e il Signor Luigi Cappello per la calorosa accoglienza e la disponibilità dimostrata, nonché Digema85 e Campanaro09 per l'amicizia e per la collaborazione nelle varie fasi di ricerca e di produzione del documentario.
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Sito Web: https://campanetor.wordpress.com
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