Commedia in tre atti moderna e solida di grande comicità e fantasia, di Emerico Valentinetti (1886-1960), un dirigente di banca con l'hobby del teatro. Dalla penna dell'autore di " Pignasecca e Pignaverde", uno dei prediletti di Gilberto Govi, ecco il personaggio di Gildo Peragallo, per il quale le bugie (che lui definisce "invenzioni") sono il sale della vita. Gildo non sa resistere al fascino delle sue "spiritose invenzioni", e l'arrivo del fidato amico Tagliavacche gli dà modo di dare il via a un vorticoso turbine di fantasie e situazioni che coinvolge tutti quelli che gli stanno intorno. Per Gildo Peragallo "basta che una cosa sia detta un paio di volte per diventare vera" e, possibilmente, correggere ingiustizie e squilibri dell'esistenza. Un personaggio originale, forse costretto dalla vita a funambolismi di ogni genere, compresa la corte alla padrona della pensione per ottenere un trattamento privilegiato, eliminando gli altri pretendenti. E Govi ne dà un'interpretazione a tutto tondo, carica di comicità. La ripresa televisiva a cura di Vittorio Brignole avvenne il 10 luglio 1960.
Personaggi e interpreti:
Gildo Peragallo: Gilberto Govi; La signora Teresa: Rina Govi; Silvio Peragallo: Pino Lonardi; Comandante Tagliavacche: Luigi Dameri; La signorina Ines: Pinuccia Galimberti; Francesca: Pina Camera; La signora Climene: Anna Bolens; Olga: Jole Lorena; Il signor Trucchi: Enrico Ardizzone; Il ragioniere Conti: Rudy Roffe; Lucia: Anna Caroli; Un garzone: Andrea Municchi
Trama:
Gildo Peragallo, un estroso personaggio, vive in una pensione dove tutti lo credono ingegnere, è un simpaticone stravagante che si diverte a riempire la propria vita di frottole ed imbrogli fino a mettersi nei guai. Per Gildo, inventare non significa solo costruire scarpe calde per l'inverno e fresche per l'estate, o nuovissime macchine per scrivere, autentiche anticipatrici dei computer, o una macchinetta per sterminare le zanzare, ma racconta di una moglie morta annegata, si finge padre di una giovane ereditiera orfana incontrata in pensione, racconta di un fratello sudamericano, della "fidanzata" Climene, del piccolo Paolino e così via.... Per Gildo inventare significa anche diventare zio del proprio figlio, vedovo della propria moglie felicemente vivente. Gildo incontra nella pensione l'assennato Comandante Tagliavacche che si trova suo malgrado a dover assecondare le stralunate bugie dell'amico, abbozza con la proprietaria della pensione un romantico flirt, fa credere ad Ines, ingenua ereditiera, di essere suo padre fino a che nella pensione giunge il figlio Silvio che, innamoratosi, corrisposto, di Ines, renderà la trama ancora più complicata. In un divertente turbinio si susseguono intrighi ed equivoci fatti vivere dai personaggi tutti ben caratterizzati fino alla conclusione della vicenda.
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