#ESMO22

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La sopravvivenza a lungo termine diventa realtà per i pazienti colpiti da tumore del polmone metastatico, una delle neoplasie più difficili da trattare. Un risultato ottenuto grazie alla combinazione di pembrolizumab, molecola immunoterapica anti PD-1 di MSD, con la chemioterapia, che ha evidenziato, nel trattamento di prima linea del tumore del polmone non a piccole cellule (NSCLC) metastatico, un beneficio in sopravvivenza e risposte durature in due analisi esplorative a 5 anni di studi di fase III.

Ogni anno, in Italia, sono stimate circa 41mila nuove diagnosi di tumore del polmone. L’85% dei casi è costituito dalla forma non a piccole cellule, di cui il 25% è ad istologia squamosa.

“Nello studio KEYNOTE-407, che ha riguardato proprio i pazienti a istologia squamosa – afferma Silvia Novello, Ordinario di Oncologia Medica all’Università degli Studi di Torino e Responsabile Oncologia Polmonare all’Ospedale San Luigi Gonzaga di Orbassano -, pembrolizumab in combinazione con la chemioterapia ha migliorato significativamente la sopravvivenza globale a cinque anni, raddoppiandola rispetto alla sola chemioterapia, con un’importante riduzione del rischio di morte. Il trattamento immunochemioterapico si conferma così un caposaldo della terapia di prima linea del carcinoma polmonare”.

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