Lombardia- 30° Corteo Storico "Palio degli zoccoli" a Desio (MI) HD

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La battaglia di Desio ebbe luogo a Desio il 21 gennaio 1277 tra la famiglia Della Torre e quella dei Visconti per ottenere il controllo su Milano ed il suo contado.
La battaglia di Desio è la conclusione sanguinosa, di una vicenda politica che riassume ed esemplifica bene la crisi di un sistema democratico e la sua trasformazione in regime autocratico, passato alla storia come "Signoria".
Nel XII secolo il Comune di Milano aveva saputo dar vita a una classe dirigente capace di riunire il popolo del territorio milanese in una libera forza determinata e coesa, tanto da tener testa alle mire espansionistiche dell'Imperatore Federico Barbarossa, nel corso del XIII secolo vengono progressivamente deteriorati da una classe politica incapace che sui provvedimenti più importanti per la cosa pubblica riesce soltanto a dividersi, senza rendersi conto di generare sempre più malcontento e instabilità. Il partito al governo è quello che fa capo alla famiglia dei Della Torre, mentre l'opposizione si stringe attorno a quella dei Visconti.
Solo in maniera molto approssimativa e volendo semplificare il più possibile si può dire che il partito dei Visconti rappresentava gli interessi dei nobili e quello dei Della Torre stava dalla parte dei "populares": in realtà, entrambi i gruppi familiari nobiliari si proponevano alle masse come legittimi difensori degli interessi della Città e della sua gente.
Il 22 luglio 1262 Ottone Visconti venne nominato Arcivescovo di Milano, da Papa Urbano IV, deludendo le aspettative dei Torriani i quali premevano perché salisse alla cattedra arcivescovile il loro parente Raimondo della Torre, vescovo di Como. La nomina venne ufficialmente contestata, sulla base di una presunta appartenenza ai movimenti ereticali dei Visconti. I Visconti erano seguaci dei Catari, si cominciò a dire, fomentando l'odio confessionale. Quello che interessava era ovviamente il controllo dei ricchissimi beni ecclesiastici; ma la propaganda tentò di nobilitare il conflitto facendolo passare per una sorta di crociata a difesa della vera fede. Fu la guerra civile.
La guerra civile, con alterne vicende, si protrasse per una dozzina di anni, inasprendosi sempre più: nel gennaio 1277 la situazione di crisi era ormai ai massimi livelli.
La tanto enfatizzata battaglia fu in realtà, da un punto di vista militare, poca cosa. I viscontei non brillarono certo per coraggio ed ebbero la meglio innanzitutto per la disparità delle forze e per il fattore sorpresa oltre che per una buona dose di fortuna. Sarebbe stata una scaramuccia di poco conto e un incidente di percorso assolutamente rimediabile per i Della Torre se non fosse avvenuta la cattura di Napo, il Signore di Milano e il capo indiscusso della casata. Questo fatto ebbe un effetto psicologico devastante che determinò il cambiamento del corso degli eventi.
La battaglia fu vinta dai Visconti: Francesco della Torre fu ucciso e il fratello Napo, il Signore di Milano, fu fatto prigioniero per essere portato a morire in carcere nella torre del Castel Baradello, a Como.
La portata storica dell'evento fu chiara subito già ai contemporanei: Stefanardo da Vimercate, canonico al seguito dell'Arcivescovo Ottone Visconti, ne esaltò le gesta vittoriose nel poema in latino Liber de rebus gestis in civitate Mediolani.
Ogni anno per l'inizio di giugno a Desio viene rievocato questo avvenimento tramite il "Palio degli Zoccoli", una festa folkloristica della durata di una settimana, in cui varie contrade si sfidano in una corsa a staffetta con gli zoccoli ai piedi compiendo per due volte il giro della Piazza della Basilica.

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