Campane di Guardiagrele - S. Maria Maggiore

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Ai piedi delle Maiella, sul versante orientale, si trova Guardiagrele, un borgo dalla storia molto antica e ricca di avvenimenti, in cui molto prima della nascita di Cristo, le tribù italiche dalle quali sarebbe poi nata la città di Chieti, stabilirono importanti villaggi, conquistati poi dai romani e sviluppatisi in epoca medievale e rinascimentale.

Nonostante i secoli trascorsi, del suo passato il paese conserva numerose testimonianze tra le quali un vero capolavoro dell’architettura sacra: la chiesa collegiata di Santa Maria Maggiore, oggi duomo di Guardiagrele, vero e proprio scrigno che custodisce opere di grande importanza nell’elaborazione del linguaggio rinascimentale che costituisce il più rilevante e articolato complesso monumentale cittadino, risultato di ben otto secoli di trasformazioni architettoniche ed artistiche.
Presenta una struttura complessa, frutto del susseguirsi delle fasi costruttive nei secoli e dei restauri ed è caratterizzata da un’elegante facciata in pietra della Majella dominata da un portale che ben rappresenta il gotico abruzzese.

Agli inizi del Quattrocento la nascente Universitas cittadina promosse l’edificazione dell’imponente torre campanaria, inserita all’interno della facciata duecentesca. Alla sommità della torre sono osservabili tracce che rimandano a una cella campanaria ottagonale, abbattuta dagli eventi sismici susseguitisi nel tempo, in particolare il terremoto del 1706, che implicò la ricostruzione di una torre campanaria quadrata, in stile diverso dal gotico della facciata; purtroppo anch'essa andò distrutta durante la Seconda Guerra Mondiale. Un vero e proprio campanile non venne più ricostruito.

Nel 2008 venne realizzato un possente castello in acciaio zincato per sostenere l'emorme concerto campanario del peso complessivo di circa 73 quintali (esclusa la ferramenta), composto di ben 9 campane realizzate dalla fonderia Capanni nel 1996.
Una decima campana era già stata collocata nel campanile a vela della chiesa di San Rocco (attuale cripta della basilica) in sostituzione di una preesistente campana danneggiata, risalente al 1800, opera dei Marinelli agnonesi.
Ancora un altro campaniletto a vela è presente in prossimità della facciata, rimasuglio della chiesa della Natività di Gesù: ha una campana attribuibile alla fonderia Marinelli in disuso.

Il campanone, avente diametro alla bocca di 1,5 metri e peso di circa 2130 kg, ha avuto 4 predecessori, purtroppo andati distrutti: il primo di cui si abbia memoria scritta risale al 1724; il secondo, datato 1729, fu messo fuori uso dai francesi nel 1799 e poi distrutto; il terzo, fuso dai fratelli Marinelli di Agnone nel 1834, dopo 110 anni fu trafugato dai tedeschi e sostituito, nel 1950, dal quarto campanone, fuso dalla ditta Mari di Lanciano.

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