20 Aforismi di Anton Čechov

Описание к видео 20 Aforismi di Anton Čechov

Terzo di sei figli, Anton nacque in una famiglia di umili origini: il nonno, Egor Michajlovič Čech, servo della gleba e amministratore di uno zuccherificio del conte Čertkov, era riuscito a riscattare sé stesso e la propria famiglia nel 1841 grazie al versamento al proprio padrone di una grossa somma di denaro, 3 500 rubli. Il padre, Pavel Egorovič, fervente religioso ma violento, picchiava spesso i figli: «Mio padre cominciò a educarmi, o più semplicemente a picchiarmi, quando non avevo ancora cinque anni. Ogni mattina, al risveglio, il primo pensiero era: oggi sarò picchiato?» I figli erano costretti a rimanere per ore al freddo della drogheria del padre, e inoltre a seguirlo nelle attività religiose, tra cui il coro da lui diretto.

Più tardi Čechov scriverà a un amico: «Sono stato allevato nella religione, ho cantato nel coro, ho letto gli Apostoli e i salmi in chiesa, ho assistito regolarmente ai mattutini, ho persino aiutato a servir messa e ho suonato le campane. E qual è il risultato di tutto ciò? Non ho avuto infanzia. E non ho più alcun sentimento religioso. L'infanzia per i miei fratelli e per me è stata un'autentica sofferenza». La madre, Evgenija Jakovlevna Morozova, proveniva da una famiglia di commercianti, anch'essi già servi della gleba. Donna gentile e affettuosa con i figli, veniva maltrattata anche lei dal marito: «Nostro padre faceva una scenata durante la cena per una minestra troppo salata, o dava dell'imbecille a nostra madre. Il dispotismo è tre volte criminale». Anton amava questa donna mite e silenziosa: «Per me non esiste nulla di più caro di mia madre in questo mondo pieno di cattiveria».

Комментарии

Информация по комментариям в разработке