PALERMO Città d'arte millenaria - Sicilia - HD

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© CLAUDIO MORTINI™◊
La città di Palermo, capoluogo della regione siciliana, è considerata il punto nodale, culturale ed economico, tra il Mar Mediterraneo e l’Europa. I vari popoli hanno lasciato monumenti e resti straordinari. Il nucleo originario della città fu fondato tra i corsi d'acqua del Kemonia e del Papireto. Nel IX secolo d. C. con gli arabi, la città definita "paradiso delle terra", acquistò splendore. Durante il periodo Normanno e svevo si registrò un grande sviluppo economico e culturale. sotto la dominazione degli Aragonesi furono realizzati grandi cambiamenti nella città. Tra la fine del '700 e l'inizio dell'800.

La Cappella Palatina è ubicata al primo piano del Palazzo dei Normanni e fu dedicata, per volere di Ruggero II come si evince da uno scritto del 1132, a San Pietro Apostolo già prima del documento ufficiale del 1140. Reca l’anno 1143 l’iscrizione sulla base della cupola, che pone una datazione coeva ai mosaici del presbiterio e lasciando, come viene comprovato dalle analisi stilistiche, contemporanei al regno di Guglielmo I i mosaici delle navate.
Essa è l’esempio più elevato dal punto di vista storico-artistico, della convivenza tra culture, religioni e modi di pensare apparentemente inconciliabili, poiché furono coinvolte dalla sapiente gestione del potere di Ruggiero II, maestranze bizantine, musulmane e latine. La Cappella sorse per sintetizzare le necessità liturgiche del rito latino e di quello greco, ne è d'altronde prova la pianta basilicale (latina) a tre navate ed il presbiterio (bizantino), sormontato da una cupola.

L’immagine di maggiore impatto è il Pantocratore benedicente, presente nella cupola, esattamente realizzato secondo i più classici canoni bizantini.

La Cattedrale di Palermo è una delle opere più caratteristiche della città: la sua originalità deriva dalla commistione di forme e stili in un unico corpo architettonico, derivata dalle differenti e molteplici popolazioni che, nel corso dei secoli, si sono alternate sul suolo siciliano.
Fu infatti costruita nel 1184 per volontà dell’arcivescovo Gualtiero Offamilio, in onore della Vergine Assunta in cielo, su un luogo che fino a quel momento aveva ospitato un precedente luogo di culto; moschea durante il periodo di reggenza araba; riconvertita in edificio di culto cristiano a seguito della cacciata dei saraceni e l’insediamento dei normanni.
A seguito, infatti, dell’avvicendarsi degli attori della scena politica di Palermo cambiano le tradizioni, le credenze religiose, la mentalità, con la conseguenza che diversi stili architettonici confluirono tutti nella struttura della cattedrale, con la predominanza, però, dello stile proprio del XII secolo: quello normanno.
Per quanto riguarda l’esterno della cattedrale, essa è abbellita da quattro torri di tipo normanno, con bifore e colonnine, che si innestano lungo i quattro angoli della costruzione.

La chiesa di Santa Maria dell’Ammiraglio, uno dei monumenti sacri più importanti e rinomati della città, conosciuta anche con il nome di Martorana, sorge di fianco alla chiesa di San Cataldo nella piazza Bellini di Palermo.
L’edificio, costruito in periodo normanno, risale precisamente al 1143: fu, infatti, realizzato da Giorgio d’Antiochia, ammiraglio di Ruggero II e dedicato alla Vergine Maria (da qui il nome).
La denominazione di Martorana deriva, invece, dal nome del convento al quale la chiesa fu donata nel 1433 dal sovrano Alfonso d’Aragona: il convento fu fondato da Eloisa Martorana e dal marito Goffredo nel 1194.

La chiesa di San Cataldo è facilmente riconoscibile per la presenza delle tre caratteristiche cupole di colore rosso che danno risalto a tutta la costruzione, conferendole, assieme agli altri elementi architettonici, un gusto arabo che si inserisce nel circostante quartiere romano.
La chiesa è stata edificata per volere di Majone di Bari, ammiraglio del re Guglielmo I, come si evince anche dalla presenza di una lapide riguardante la figlia e custodita all’interno della chiesa. L’edificio risale al periodo normanno (XII secolo) e, anche se non c’è certezza riguardo all’anno di costruzione, questo va presumibilmente collocato fra il 1154 e il 1160.
La chiesa ha nei secoli assistito a cambiamenti di proprietà e, finanche, di destinazione d’uso. Infatti, pochi anni dopo la sua costruzione, nel 1182, fu donata da Guglielmo II al monastero dei frati Benedettini di Monreale che la detenne fino al XVIII secolo (1787). Ma il periodo più strano e incredibile fu quello che la vide dal 1867 adibita dalle Poste di Palermo

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