«Cosa succede nelle "stanze per l'ascolto"?»

Annunciata più di un anno fa e prevista per la fine di giugno, la cosiddetta “stanza per l’ascolto” dell’ospedale pubblico Sant’Anna di Torino ha infine aperto lunedì 9 settembre, senza aver ricevuto nessuna richiesta di appuntamento. Si tratta di uno sportello gestito da volontari(e) di un'associazione antiabortista, il “Movimento per la Vita”, «senza nessuna competenza scientifica», con lo scopo di fornire una presunta assistenza alle donne che vogliono interrompere la propria gravidanza e – nel caso in cui non lo facessero – la promessa di un sostegno economico.

La “stanza dell'ascolto” riceve soldi pubblici, attraverso il “Fondo vita nascente”: per il Fondo sono stati stanziati 400mila euro negli scorsi anni e quasi un un milione nel 2024. La giornalista Sara Giudice, che ha raccolto personalmente la testimonianza delle donne che hanno avuto a che fare con i volontari e le volontarie, ci ha raccontato che il movimento antiabortista opera su due fronti: il senso di colpa e il pericolo per la salute fisica. «Perché l'aborto è un diritto?» ha detto nel nostro Q&A: «perché parliamo di salute riproduttiva della donna, quindi garantire l'accesso a un aborto sicuro e gratuito è una questione di salute. Per questo è un diritto».

Seguici sui nostri canali:
* Youtube:    / @vdnews_ita  
* Facebook:   / vdnewstv  
* Instagram:   / vdnews  
* Sito: https://vdnews.tv/
* TikTok:   / vdnews.tv