Periodico olivo 14 giugno 2024

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Fase fenologica: allegagione e primo ingrossamento delle olive, che, mediamente, hanno raggiunto dimensioni di 4-5 mm.
Indicazioni agronomiche
Durante il periodo tra la conclusione dell’allegagione e l’inizio del primo ingrossamento della drupa, è importante adottare strategie per sostenere le piante e prevenire la caduta prematura dei frutti. Una pratica efficace è la concimazione fogliare, che consiste nell’applicare direttamente sui fogliame i nutrienti essenziali.
In particolare, i microelementi come il boro, lo zinco e il rame sono cruciali per il corretto sviluppo delle piante e la qualità del frutto. Questi elementi intervengono in numerosi processi fisiologici, tra cui la sintesi delle proteine, la fotosintesi e la resistenza alle malattie e allo stress ambientale. Non dimentichiamo l’azoto, che dovrebbe essere distribuito come fertilizzante organico, così da non subire perdite per lisciviazione o volatilizzazione, riducendo gli sprechi economici. Si consiglia di applicare i fertilizzanti preferibilmente durante le ore meno calde della giornata, come il mattino presto o la sera
Difesa fitosanitaria
Mosca delle olive (Bactrocera oleae): il monitoraggio ha evidenziato una presenza di volo di adulti ancora limitato. Per chi intende utilizzare trappole per la cattura massale, mediante attrattivi alimentari e feromoni, è il momento di posizionarle, entro i prossimi 10 giorni. E' possibile impiegare trappole a lungo decorso attrattivo, sei mesi, o di minor durata, circa cento giorni, tipo ecotrap, dakofaka, magnet oli, ecc. Le trappole vanno appese alle chiome degli olivi che si trovano nella parte esterna dell’oliveto, ad un altezza di 1,5 – 1,8 metri, con esposte a Sud-Ovest, nella parte più ombreggiata, con una densità di pari a 100-150 trappole a ettaro, mediamente una ogni altra pianta. La quantità, comunque è in funzione della pressione d’infestazione esercitata dalla Mosca. Se l’oliveto confina con altri abbandonati, si consiglia di intensificare la quantità di trappole esposte nella parte in cui è adiacente.
Tignola dell’olivo (Prays oleae): il controllo settimanale ha rilevato un aumento delle catture, con ovideposizioni, dalle quali, dopo un’incubazione di 5 - 6 giorni, nasceranno le larve. In caso di necessità, per azioni a contrasto, si consiglia di utilizzare come insetticida lo Spinetoram o altri prodotti registrati, da attuarsi entro la fine del mese di giugno.
Per quanto attiene la difesa da agricoltura biologica, è possibile utilizzare il Bacillus thuringensis, o Piretrine naturali, o Azadiractina.
Se si utilizza il Bacillus thuringensis, si suggerisce di distribuirlo nei primi giorni della settima prossima, perché svolge la sua azione nel momento in cui le uova sono poste ancora sul peduncolo e prima che la larva neonata penetri nell’oliva; si raccomanda di ripetere l’applicazione; se l’acqua utilizzata per la miscela ha pH superiore a 8 è necessario acidificarla prima di preparare il composto; eseguire il trattamento di sera, perché il prodotto è fotolabile; eseguire un’uniforme e diligente bagnatura delle chiome.
Cocciniglia mezzo grano di pepe (Saissetia oleae): negli oliveti colpiti si stanno raggiungendo presenze su foglia di 5 neanidi, di prima e seconda età, si consiglia un intervento nei prossimi 7 – 10 giorni utilizzando Olio minerale o Sali potassici di acidi grassi (saponi molli). Si ricorda che, nel caso si utilizzino oli, questi vanno dati nel tardo pomeriggio, quando i raggi del solo non sono più violenti, così da evitare eventuali loro “effetto lente“, che potrebbe causare delle locali bruciature negli organi verdi dell’olivo.
Fumaggine: negli oliveti colpiti da cocciniglie, sinora vi è una limitate presenza d’imbrattamenti da fumaggine, costituiti da feltri fitti di colore nerastro, gli eventuali interventi contro l’Occhio di Pavone sono utili anche per contenere gli sviluppi.
Occhio di pavone (Spilocaea oleagina), Lebbra (Gloeosporium olivarum), Piombatura (Mycocentrospora cladosporioides): se non già attuato è consigliabile un intervento fitosanitario con prodotti rameici, o Dodina, massimo 2 interventi, o Fosfonato di potassio, massimo 1 intervento, o Pyraclostrobin, massimo 2 interventi.
Difesa dalla Tignola dell’oliva e contenimenti popolazione insetti parassiti
La difesa contro la Tignola dell’olivo della seconda generazione, quella carpofoga, che va sulle olive, non sempre è giustificata da livelli di dannosità tali da dover ricorrere a interventi con agrofarmaci.
Agire contro la tignola può rivelarsi antieconomico, d’altra parte non è mai stata definita una soglia economica d’intervento, perché varia in ragione del carico di olive e della varietà.
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