Giovanni Trapattoni - Il Gioco del Mondo | RSI Info

Autore di imprese memorabili, allenatore concreto e tatticamente arguto, Giovanni Trapattoni è un personaggio appassionato del suo lavoro al punto da accogliere la sfida, a settant’anni di età, di riportare ai mondiali sudafricani del 2010 una nazionale come l’Irlanda. Per contare le sue vittorie non basta un pallottoliere, ma sarebbe un errore basarsi soltanto sui numeri per capire il suo successo. Anche chi il calcio non lo segue ha almeno una volta nella vita sentito parlare di lui, non sia altro che per i suoi aforismi, vere e proprie ghiottonerie linguistiche, molto apprezzate da giornalisti e cronisti sportivi.

La filosofia del “Trap” dentro al calcio è sempre stata quella del “non compriamo uno qualunque per fare qualunquismo” e lui stesso è un personaggio unico, negli stadi come nella vita, nella quale si susseguono mille storie di calcio e di vita, trionfi indimenticabili, ma anche sconfitte amare e vicende umane dense e appassionanti. Originario di Causano Milanino, è stato tipografo e ha mangiato il pane duro della vita prima diventare un calciatore famoso e un allenatore vincente. Per anni colonna portante del Milan, principale titolare del ruolo di mediano, nella sua carriera di giocatore marca la sua presenza in Nazionale ben diciassette volte. Una carriera spettacolare anche se qualche nota amara non è mancata, come quei mondiali in Cile del 1962, quando una caviglia gonfia gli impedisce di scendere in campo assieme ai compagni.

Nel ruolo di allenatore esordisce nel 1975, ancora una volta con i diavoli rossoneri, mentre l’anno seguente prende in mano le redini della Juventus, squadra con cui si aggiudica le tre principali competizioni europee, prima di tornare a Milano, questa volta alla guida dei nerazzurri. Seguiranno numerose altre tappe, in Italia e all’estero, dove Trapattoni farà incetta di titoli e riconoscimenti, ma anche di validi insegnamenti. Perché a caratterizzare il Mister prima di ogni altra cosa c’è una passione genuina, che lo accompagna dall’esordio all’epilogo della sua carriera. Una passione contagiosa per giocatori e tifosi, che ha iscritto il suo nome nell’olimpo del calcio, ma soprattutto, ha permesso ad uomo partito da zero di realizzare un grande sogno: allenare la Nazionale azzurra.