In cabina E 646 e D 343 ... e un tribolato SCMT

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2 marzo 2014, giornata delle Ferrovie Dimenticate. Inizio arrivando a Bergamo ... 7 anni prima, in cabina della ALe 883 007, sfilando la ALn 668 1401 giallo coloniale verde lichene, la Varesina E 623, un complesso di ALe 601, la fumante vaporiera 625 177. Nooo, non si arriva proprio e sempre così nella degradata stazione di Bergamo, aperta a metà 1800 dalle Sudbhan con la ferrovia Ferdinandea; decisa la ristrutturazione dal 2010, fine lavori ... non in vista. Ecco dunque che, 2 marzo 2014, giornata piovosa, parto da Palazzolo su una strapittata, vergognosa ALe 562. In stazione di Bergamo arriva il convoglio storico trainato dalla E 646 196 (Aerfer Ocren 1966) grigio nebbia verde magnolia; in coda la diesel-elettrica D 343 1030 (Fiat Breda Marelli Tibb). Macchinista Arturo Paruscio; con lui Gabriele. Arturo va ad accendere, con classica nera fumata, il 343. Formano il treno il furgone generatore AT 3000 v. Vrec 99-39 811, le Centoporte BZ 37353, 39134, 39089 ed il bagagliaio postale DUz 95012. Salgo in cabina della E 646 e partiamo per Palazzolo. Un viaggio tribolato; l' SCMT di questa cabina inizia subito a fare le bizze, segnale acustico e treno che si pianta. Continuerà a succedere; Arturo conduce da par suo, ma contro l' elettronica ... e spiegano, sia lui che Gabriele, cause ed effetti. Spiegano anche la complicata lateralizzazione delle porte sui treni storici. In stazione di Palazzolo, sul secondo binario, la parata dei mezzi storici FBS: Badoni 216 anno 1964, Sogliola 207 anno 1938, 'scatoletta' cubo 209 anno 1956, gialla draisina dal muso bifronte del furgoncino Fiat 850T. La E 646 si stacca dal treno, manovra e si pone sul secondo binario, coi mezzi FBS. Poi seguo Arturo in cabina della D 343 e iniziano le manovre per portare il treno sui binari della Palazzolo-Paratico. Partiamo; sfilano i tre ponti affiancati dell' autostrada A4, sotto cui passiamo. Siamo in Franciacorta, sui 10 Km. della linea in riva al fiume Oglio, fra i preziosi vigneti. Capriolo sullo sfondo. In linea, 40 all' ora e marcia a vista. Sfila il castello di Calepio, sponda bergamasca, e accenno al Calepino. Transitiamo dove sorgeva la stazione di Capriolo, demolita da anni. Arriviamo a Paratico, attestandoci 200 metri prima della bella stazione, oggi non più raggiungibile ... hanno tolto i binari, fine di un' epoca. Il 343 manovra e si riporta in testa, lato Palazzolo. Sul bagagliaio postale, attrezzato con bancone bar e tavolini, Federico Cremonesi, capotreno storico dei treni a vapore! Vado a visitare i ... resti dell' imbarcadero sul lago, dove i carri venivano caricati su chiatte che un rimorchiatore portava a Lovere. In stazione, voli di aironi cinerini, coi nidi nelle grandi sequoie accanto ai binari. Ritorno a Palazzolo sul bagagliaio bar in coda al treno; passiamo la pittoresca Fosio con la diga che regola le acque del lago, anno 1933, poi la Franciacorta, le Curtes franche dei monasteri benedettini del medioevo, esentate dalle tasse. Il P.L. del Matto, nome attribuitogli per un personaggio che lo presenziò, il piccolo borgo di Cividino, con importanti resti storici. In stazione di Palazzolo, il D 343 manovra e si riporta in testa al treno, lato Paratico, e parte per un' altra corsetta al lago. In stazione, Cristian oggi attende ai mezzi in parate ed avvia la scatoletta 209. Vado a dare un' occhiata alla dimenticata Rimessa in fondo, che sembra verrà, forse, utilizzata dalla FBS. Davanti c'è un verde automotore 214 Socimi. Tornando a ... baita, saluto per strada Mauro, pastore con le sue ... 500 pecore ed il fido cane Moro: sono in transumanza, dalla pianura all' alta Valle Seriana, Schilpario, Valle di Scalve.

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