Aritmie Ventricolari: la radioterapia con Ablazione Sterotassica non invasiva per sconfiggerle

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Le aritmie cardiache sono una condizione estremamente diffusa, ma alcune possono mettere a rischio la vita stessa del paziente, e parliamo delle aritmie ventricolari, spesso resistenti a tutte le terapie farmacologiche a in alcuni casi anche alla ablazione transcatetere.
Per questa categoria di pazienti oggi c’è una nuova opzione, rappresentata dalla innovativa metodica “STAR, radio ablazione stereotassica delle aritmie ventricolari” eseguita con l’apparecchio VARIAN EDGE, definito una sorta di FERRARI della radioterapia, un intervento all’avanguardia che consiste nel “bruciare” con un fascio di radiazioni ultra concentrate il punto del cuore dove è presente il diciamo così corto circuito elettrico, intervento eseguito recentemente al Policlinico Gemelli su un paziente che era appunto resistente ad ogni trattamento
Ne abbiamo parlato con il Prof. Filippo Crea Professore Ordinario di Cardiologia all’Università Cattolica campus di Roma, Direttore UOC di Cardiologia della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS e Direttore del Dipartimento Universitario di Scienze Cardiovascolari e Pneumologiche della Fondazione Policlinico A. Gemelli IRCCS a cui abbiamo chiesto:
una fotografia precisa delle aritmie ventricolari e dell’ intervento di radioablazione stereotassica con approccio non invasivo
Come avviene l’intervento (paziente sveglio, fascio di radiazioni ultra-concentrate (collimate) sul bersaglio individuato grazie alla mappatura elettro-anatomica.
Durata :mezz’ora a paziente sveglio, sotto guida TAC e scanner a infrarossi, viene "sparato" il fascio di raggi fotonici
Equipe multidisciplinare fra cardiologi e radioterapisti

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