La nuova vita di Irene Pivetti dietro la cassa di un ristorante a Monza: «Felice perché mi...

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La politica, gli amori e i guai giudiziari, l'ex presidente della Camera: «Mi sono detta: \"La mia vita non finisce qui\"»

«È vero, sono stata presidente della Camera nel ‘94 ma la mia vita, nonostante i guai con la giustizia, rimane un crescendo senza sosta». Irene Pivetti, 59 anni, racconta la sua nuova attività: «Da metà ottobre gestisco il ristorante Smack, una mensa sociale del centro sociale a Monza. Abito nel pensionato accanto. Sto alla cassa, decido chi assumere e chi no, faccio di tutto, anche degli orrendi cappuccini».
L'indagine per evasione fiscale che la riguarda, per la quale le hanno sequestrato 3.5 milioni di euro, l'ha lasciata in gravi difficoltà economiche: «Sono indagata, penso che vogliano rinviarmi a giudizio. In quel caso ribatterò riga per riga ogni contestazione. La mia reputazione è stata macinata come se io fossi un mostro. Mi hanno azzerato la società, lì avevo messo tutti i miei beni. Ora vivo con i mille euro mensili che mi dà la cooperativa sociale per il lavoro che svolgo in mensa. La felicità non dipende dai soldi, certo risolvono parecchi problemi. C'è gente che non ha neppure quelli, ma non mi lamento, non sono una vittima. Sono finita in un tritacarne giudiziario e questo è un altro capitolo».Squilla il telefono, chi è Salvini? Bossi? «Sorride imbarazzata, loro non mi cercano ormai da molti anni. Ma si sono fatti vivi altri amici. Questo al telefono è uno di loro, dalla Sicilia, fa degli splendidi pacchi di Natale con i prodotti siciliani». Ecco, le ricordiamo che fu espulsa dalla Lega Nord perché non voleva la secessione. «Bravo, si ricorda. Magari da qualcuno mi sarei aspettata più vicinanza ma la macchina infernale della giustizia fa paura e spinge le persone ad allontanarsi».
Dalle stelle alle stalle? «Sono grata al Signore di essere stata presidente della Camera perché l'onore di servire lo Stato in questo modo è una cosa che ti segna per sempre. Mi vollero Bossi e Fini sul massimo scranno di Montecitorio. E anche Berlusconi. Una giovane donna, spendibile come marketing politico, faceva comodo». Eppure la neopresidente del Consiglio Giorgia Meloni non l'ha citata nel discorso alla Camera tra le donne che hanno infranto il tetto di cristallo. «Non era obbligata a ricordarle tutti, siamo in tante. Non ci sono rimasta male, anzi sono molto orgogliosa di questa presidente del Consiglio giovane e in gamba. Adesso ci vuole la presidenza della Repubblica».Le ricordiamo i reati per i quali è accusata. «Manca giusto l'assassinio di Kennedy e poi i crimini li ho commessi tutti io. Quando questa cosa si è scatenata ho pensato ad un errore. Poi ho capito che dovevo accettare il lutto e mi sono detta: \"la mia vita non finisce qui\". Sono stata ingenua? Sì, forse potevo servirmi di un prestanome. Ma io sono... ( di Nino Luca / Corriere TV ). Guarda il video su Corriere: https://video.corriere.it/politica/nu...

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