La storia di Bea, bimba di pietra intrappolata nel suo corpo: "Così ha raggiunto la mamma in cielo"

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Beatrice Naso era intrappolata in un corpo rigido, che le impediva qualsiasi movimento. La chiamavano 'la bambina di pietra', un appellativo odiato da lei e dalla sua famiglia, perché si scontrava con l'enorme voglia di vivere e l'entusiasmo della piccola Beatrice. La bambina, affetta da una malattia unica al mondo e senza nome, è venuta a mancare a febbraio 2018 quando aveva appena 8 anni. Sua madre Stefania era morta appena sei mesi prima per un tumore. 'La nostra consolazione è stata che Bea abbia raggiunto la mamma - ci racconta la zia Sara - se ne è andata via felice ed ha fatto di tutto nella vita fino alla fine'.
 
Ed oggi è proprio Sara, sorella di Stefania, a portare avanti l'eredità de 'Il mondo di Bea', la pagina Facebook dedicata alla nipotina che ormai conta quasi 250mila like. Grazie ai social tutta Italia aveva conosciuto questa bambina e la storia della sua malattia. Dopo la morte della nipote e della sorella, Sara non ha mai voluto arrendersi e buttare all'aria tutto quello che avevano costruito per Bea. La realtà virtuale che si era creata oggi permette di aiutare altri bambini disabili, attraverso raccolte fondi, eventi e appelli.
 
La storia di Bea è diventata anche un libro, scritto ovviamente dalla zia Sara. Il titolo è 'Leggera come una piuma', l'esatta antitesi della bambina di pietra e i soldi raccolti con la vendita del libro andranno in beneficienza per aiutare altri bambini disabili.

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