•Mi fido di te. Detta non isolata ma come chiusura a qualcosa importante per il bambino. Esempio: “ti vedo più concentrato, più voglioso di studiare la matematica, sono certa che questo ti permetterà di farcela, mi fido di te”; il cervello del bambino si apre e accoglie nuove possibilità.
•Puoi farcela. “Forza amore dai, non ti scoraggiare, non avere paura, puoi farcela. Su, anche a me a volte capita di avere paura, sai?".
•Prova ancora, su, devi ancora imparare. “Ma lo sai che non si impara in un attimo, ci vuole del tempo”.
•A volte non si riesce, la prossima volta andrà meglio, ho comunque notato il tuo impegno e i tuoi sforzi. Premiare lo sforzo più del risultato. Il “voto” (anche quello scolastico) è una azione troppo razionale per definire un bambino ed è comunque un giudizio. Mettiamo da parte i voti, pensiamo all’apprendimento, offriamo al bambino un apprendimento sereno, gioioso, divertente, che lo avvicini allo studio, non che lo allontani o che lo annoi, e gli apriremo la strada per ottenere quello che vuole.
•Hai ottime capacità. “Ma lo sai che sei proprio bravo ad organizzare i tuoi giochi con gli amici? Ma sai che ho notato che sai fare proprio bene questa cosa? Bravo, mi piace, complimenti”.
•So che hai dato il massimo, la prossima volta andrà meglio, abbi fiducia. Se non ce l’ha fatta per un motivo “X”, diciamogli che comunque ha dato il massimo, diamogli fiducia e incoraggiamolo.
I giudizi e generalizzazioni invece distruggono la fiducia, ad esempio: “Non è portato in matematica”. Quel bambino probabilmente creerà la convinzione che non sarà mai bravo in matematica. E via di seguito: “È disordinato”. “Non ne vuole sapere nulla di studiare”. “Quando si arrabbia è impossibile trattare con lui”. “Non ascolta mai, è inutile, glielo detto mille volte”. “Le ho provate tutte ma proprio non ne vuole sapere”.
Allora, per riuscire a non giudicare, dobbiamo ricordarci di questa distinzione fondamentale: distinguere l’identità dal comportamento. Il bambino non è disordinato, si sta comportando da disordinato; non è timido, si sta comportando da timido; non è insicuro, sta imparando la modalità insicurezza.
Bisogna usare i rinforzi positivi se vogliamo che i nostri figli imparino prima, perché tutto ciò che metti in evidenza, in positivo o in negativo, si rafforza in tuo figlio e diventa una convinzione. Il bambino che si comporta da disordinato, può imparare ad essere ordinato con una buona guida che gli insegna come si fa con calma, pazienza e soprattutto con l’esempio.
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