O+＜ scritture viziose sull'inarrestabilità del tempo

O+＜ scritture viziose sull'inarrestabilità del tempo

concept e regia / concept and direction: Francesca Pennini

azione e creazione / action and creation: Andrea Amaducci (grafica live / live graphic), Francesca Pennini (movimento / movement), Alfonso Santimone (live electronics)

Anno di creazione: 2009 / Year of production: 2009


Una ricerca sul contenuto dinamico dell'istante formale, sulla complessità coerente della percezione lampante, sulla struttura filtrante del feedback in linguaggi differenti. Un processo sintetico del movimento tramite una raccolta aleatoria di istanti. O+＜ è un groviglio di impressioni retiniche, continua caduta, impossibilità pericolante o eccesso pericoloso della stasi. Continuamente mediato e tradotto ed inevitabilmente esplicito il corpo apre nella danza i paradossi sul senso dell'effimero.

" [...] In un gioco a tre voci, Francesca Pennini, Alfonso Santimone e Andrea Amaducci si scambiano informazioni di natura rispettivamente cinetica, sonora e grafica, in un tentativo di afferrare l'attimo nell'unico modo che sia possibile: trasformandolo sotto la spinta della sensazione da un lato e di un compito da eseguire dall'altro, facendo proliferare in maniera rizomatica e al contempo rigorosa movimenti, suoni e immagini. [...] Azioni effimere che cercano di acchiapparsi l'un l'altra pur nella propria sfuggevolezza, incalzate dalle note, anch'esse rigorosamente live, di Alfonso Santimone, in una pastoia sonora ricchissima, fatta di boati e stridori, tastiere impazzite e ritmi ossessivi.
E in mezzo a questo campo magnetico, fatto di schegge di rimandi e sollecitazioni, quello che più affascina è la traccia che il movimento può lasciare di sé: l'unica davvero sensata, cioè quella che passa attraverso l'esperienza altrui, piantandovisi e germogliandone modificata. Accresciuta, forse.
E' così che il movimento della Pennini, fatto di braccia sospese verso l'altro che poi si sciolgono in serpentine vigorose - dita dal tremolio febbricitante quasi a sondare l'aria e gambe di gomma che cercano sempre appoggi e passaggi imprevisti - diventa un enorme quadro stilizzato e con decine di creature umane in movimento, un quadro in cui la danzatrice può rimirarsi in un'immagine alterata e moltiplicata.
E allora lo spettatore, accecandosi magari nello stesso buio luminoso da cui provengono i disegni di Andrea Amaducci, può individuare un proprio percorso di lettura in quella selva di arti e fotogrammi di movimento, fusi in una scia dinamica in cui è facile perdersi. [...]" [ Giulia Taddeo - KRAPP'S LAST POST - 09/2011 ]

A research on the dynamic content of the instant form, on the organized complexity of sudden perception, on the filter of a feedback structure between different languages. A process of synthesis of the movement through a collection of random moments. O+＜ is a tangle of retinal impressions. Constantly mediated and translated the moving body questions the ephemeral status of the performance.

" ...This time the Subject is in the centre of the work with his perceptions and the possibility to convey them to others. In a game of three voices Francesca Pennini, Alfonso Santimone and Andrea Amaducci exchange information of kinetic, sound and graphic nature. The attempt is to grab the instant in the only way possible: trasforming it under the impulse of the perception from one hand and from a task to the other and generating a rhizomatic and rigorous proliferation of movements, sounds and images. Ephemeral actions that tries to catch each other despite their fleetingness, stimulated by the notes - also absolutely live - of Alfonso Santimone, in an extremely rich matter made of rumbles, screeches and obsessive rhythms. In the midst of this magnetic field, made of splinters and fragments of solicitations, fascinating is the trace that the movement can leave of itself: the only tangible, the one that pass through the experience of others, grounding in it and sprouting modified. Increased, perhaps. And so the movement of Francesca Pennini, made of arms suspended towards the Other that than dissolve into vigorous coils - fingers with a feverish trembling as they are probing the air and legs made of rubber that are always looking for unexpected solutions - it becomes a huge stylized framework with dozen of human creatures in motion, a picture in which the dancer can view herself altered and multiplied. And the spectators, perhaps self-blinded in the same bright darkness that allows the drawings of Amaducci, can find their own path of reading in the forest of arms and frames moving, melted in a dynamic trail where it is easy to loose orientation." [ Giulia Taddeo - KRAPP'S LAST POST - 09/2011 ]

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