Come smettere di fumare - I consigli della dott.ssa Elena Munarini

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Tra i fattori di rischio che favoriscono lo sviluppo del cancro, il fumo è uno dei più importanti. Ecco perché è importante smettere di fumare. In questo video vi spieghiamo come farlo con l'aiuto della dottoressa Elena Munarini, psicologa e psicoterapeuta del centro antifumo della Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano.

Il legame del fumo con i tumori, ma anche con l'infarto, l'enfisema e molte altre malattie è dimostrato ormai da una grande mole di prove scientifiche.

Gli effetti negativi di questa abitudine si riflettono anche su altri aspetti della vita quotidiana e ognuno deve trovare la propria motivazione e il proprio modo per riuscire a smettere. Ecco qualche spunto di riflessione e una guida agli strumenti disponibili per liberarsi da questa dipendenza.

- Quali sono i rischi del fumo?
- Come smettere di fumare?
- Tabacco sfuso e sigarette light sono meno pericolose?
- Le sigarette elettroniche sono meno dannose?
- Le sigarette a tabacco riscaldato, tipo IQOS, aiutano a smettere?
- Il fumo durante le cure per il cancro o in gravidanza è così pericoloso?
- Smettendo di fumare si ingrassa?
- L'inquinamento e il fumo di sigaretta sono allo stesso modo pericolosi?

Spegnere l'ultima sigaretta non è facile perché quella dal fumo è una vera e propria dipendenza. Ma con le giuste motivazioni e un sostegno adeguato tutti possono riuscirci.

#NoTobacco 🚭🚭🚭

Anche oggi la forza di volontà è il primo strumento, indispensabile, per smettere. Eppure solo tre persone su cento riescono a smettere solo perché hanno capito che è meglio così: decidono di dare un taglio al fumo e ci riescono, da un giorno all'altro. Ma chi non ce la fa? L'importante è non sentirsi in colpa per questo. La nicotina produce dipendenza, ed è perciò normale fare fatica a liberarsene. Così come è normale ricadere dopo qualche giorno o settimana di astinenza dal fumo. L'importante è non scoraggiarsi, e riprovare finché non ci si riesce, magari facendosi aiutare da parenti e amici, dal proprio medico o da uno dei tanti Centri antifumo disponibili in Italia.

Su tutto il territorio italiano sono distribuiti quasi 400 Centri antifumo che aiutano a smettere di fumare con vari strumenti: il counselling individuale, la terapia di gruppo, e la prescrizione di prodotti sostitutivi della nicotina o di farmaci per la disassuefazione. L'accesso a uno di questi centri di solito prevede il pagamento di un ticket e solo in alcuni casi è gratuito. Tutte le informazioni relative ai Centri antifumo sono sul sito dell'Osservatorio fumo alcol e droga (OssFAD) dell'Istituto superiore di sanità o possono essere richieste al numero verde contro il fumo (800 554 088) dello stesso Istituto, che fornisce anche una consulenza su tutte le problematiche legate al tabagismo.

Molti studi dimostrano che il solo consiglio di smettere di fumare da parte del proprio medico fa sì che un certo numero di persone lo segua. Più spesso però i pazienti hanno bisogno di incontri con personale appositamente preparato a motivarli e sostenerli nella propria scelta. A volte i fumatori possono partecipare anche a gruppi di auto aiuto, scelti in base alle proprie caratteristiche o preferenze, e questi possono essere altrettanto efficaci.

Quando si cerca di smettere occorre fare i conti con la dipendenza psicologica verso il piacere e la gestualità del fumare, e soprattutto con i disturbi dovuti all'astinenza da nicotina, una sostanza che il corpo è abituato ad assumere. Uno dei metodi consigliati per smettere è quello di ridurre gradualmente l'introduzione di nicotina nell'organismo, attraverso prodotti sostitutivi con dosi a scalare. Recentemente l'efficacia di questo metodo è stata avvalorata dagli esperti Cochrane, un gruppo di epidemiologi che ha valutato 150 studi controllati su 50.000 fumatori.

Qualunque sia la via di somministrazione, tutti i prodotti sostitutivi controllano il disagio fisico provocato dalla mancanza della nicotina, aumentando del 50-70% le probabilità di successo di chi intende smettere di fumare. Si possono acquistare in farmacia senza ricetta medica, sono sicuri anche in gravidanza, ma devono essere utilizzati rispettando le dosi e i tempi indicati (almeno per 2-3 mesi con un dosaggio da ridurre generalmente di un terzo ogni mese).

In alcuni casi il medico, accanto al sostegno psicologico e all'aiuto comportamentale, può prescrivere antidepressivi o altri farmaci che aiutino a superare il momento più difficile di distacco dalla sigaretta. I due medicinali specificamente approvati a questo scopo e disponibili in Italia sono il bupropione e la vareniclina, che vanno presi a partire rispettivamente da una o due settimane prima dell'ultima sigaretta e per almeno un paio di mesi dopo aver smesso.

Il bupropione è un antidepressivo che riduce i sintomi dell'astinenza da nicotina, mentre la vareniclina riduce il desiderio della sigaretta e ne attenua il piacere.

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