Da rifiuto a risorsa. La nuova vita della Posidonia

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Stuoie, tappetini e passerelle per le spiagge. Sono alcuni esempi di quello che è possibile fare con i residui spiaggiati di Posidonia, una pianta marina che popola i fondali del Mediterraneo, come al largo dell’isola di Favignana.

Il progetto Medonia, dall’unione delle parole Mediterraneo e Posidonia, ha saputo trasformare un rifiuto in risorsa, restituendo all’isola e ai turisti ampie zone di costa prima impraticabili. L’iniziativa nasce dalla collaborazione tra ENEA, Università di Roma “La Sapienza”, Area Marina Protetta delle Egadi e Comune di Favignana e rientra nel più ampio Progetto“Eco-innovazione Sicilia”.
Grandi quantità di pianta marina diventano materiale da imbottitura, biodegradabile e riciclabile, per prodotti di design destinati alle attività balneari. Come dimostra questo gazebo allestito nel porto di Favignana, composto da una struttura in legno priva di chiodi e viti e da schermature e cuscini imbottiti di Posidonia all’interno e di plastica biodegradabile e riciclabile all’esterno. L’obiettivo, far conoscere concretamente il progetto ai turisti e misurare il livello di gradimento con la compilazione di un test.

Come tutte le piante, anche la Posidonia d’inverno perde le foglie che si accumulano sulla spiaggia. Il problema interessa il 60% delle coste del Mediterraneo e rischia di trasformarsi in un’emergenza ambientale, con risvolti negativi su turismo, stabilimenti balneari e comuni, che pagano un prezzo salato per ripulire le spiagge e smaltire la Posidonia spiaggiata.

Accanto al recupero della Posidonia dalle spiagge, ENEA ha testato una tecnica di reimpianto della vegetazione sul fondale. I primi test hanno dimostrato la sua efficacia e già si pensa di utilizzarla anche per mitigare l’impatto di opere sottomarine come i gasdotti, ricreando gli habitat naturali danneggiati.

Nell’area marina protetta delle Isola Egadi vive la più grande prateria di Posidonia oceanica del Mediterraneo. Tutelare questa pianta significa proteggere l’ambiente perché la Posidonia assorbe grandi quantità di CO2, contrasta l’erosione della costa ed è l’habitat di molte specie animali. (Servizio di Stefania Marconi e Francesco Paradiso)

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