Attraversamenti. Le Stanze, la Soglia, la Strada

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Al di là, attraverso e oltre la membrana della consuetudine, dell’abitudine, c’è una dimensione altra. Ed è meraviglioso accedervi osservando con altro sguardo le semplici cose che costellano lo spazio intorno a noi. Spesso sono proprio i punti riferimento nella dimensione del quotidiano (una sedia, la luce che cade su un oggetto, le vibrazioni dell’aria nella stanza) che diventano porte verso l’altrove.

Con le parole si fa fatica a descrivere questo stato e invece per la musica e le immagini non c’è niente di più semplice e naturale. Il video descrive questo stato di attenzione, lo stupore e l’incanto nello sviluppare questa sensibilità.

Da qualche tempo si sta sviluppando, ad esempio, una nuova sensibilità nei confronti delle piante, una nuova attenzione per la sapienza inscritta nella loro vita, l’intelligenza con la quale risolvono problemi complessi, l’efficacia nell’escogitare nuove forme di comunicazione tra di loro e nuove forme di collaborazione con funghi, miceli etc.

Restano escluse (almeno nella cultura occidentale) per la gran parte da questa attenzione le cosiddette cose inanimate, le pietre, i minerali, l’acqua etc. Non è ovunque così (v. la cultura giapponese, le popolazioni native, etc). Eppure basterebbe fermare un attimo l’attenzione sull’ampia area di intersezione tra noi umanoidi e i minerali per aprire un varco con una nuova luce. Basterebbe considerare il nostro fabbisogno di ferro, di sali minerali, la nostra capacità di sviluppare le ossa e anche la nostra capacità di produrre minerali..

Chi fosse interessato a questi temi può trovare stimolanti riflessioni e suggestioni nel libro “Umani e non umani, noi siamo natura” AA.VV. In particolare sul tema della natura “inanimata” segnalo il capitolo dal titolo provocatorio “La vita sociale delle pietre” a cura di Emanuela Borgnino.

E torniamo al video, tutte le immagini sono state riprese col mio smartphone, tra casa e terrazzo (ad eccezione dei cherubini prestati da Midjourney). Le figure filiformi che appaiono intorno al minuto 1.11 sono opera del mio amico artista Renato Flenghi, se volete farvi un regalo, suggerisco, tra i vari riferimenti alle sue opere, il seguente link https://www.meer.com/it/11164-renato-...

Come di consueto, tutto è scaturito dall’ascolto di un flusso di Walter Belvedere, stralunato a dir poco, che si dipana con un incedere misterioso e una serie di ritmi spezzati, sincopati, sorprendenti. Ho aggiunto poche tracce (voci, sax, etc) evidenziando la dimensione psichedelica.
E poi ci sono 2 furti: al minuto 2.06 – 2.29 ho inserito una frase musicale tratta dallo splendido album Lizard dei King Crimson (1970), che ho suonato con un oboe campionato da Kontakt, ecco di seguito il link per ascoltare l’intero album    • Cirkus (including Entry of the Chamel...  . Per la parte finale del video ho “rubato” la celestiale melodia de l’Inno dei Cherubini di Petr Ilic Ciakovskij che ho eseguito con le splendide voci campionate dalla piattaforma Spitfire.

Buon ascolto e buona visione

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