CASTELLO DI PANDINO

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Intorno al 1355, il signore di Milano Bernabò Visconti, grande appassionato di caccia, scelse Pandino per farvi costruire un castello per poter comodamente risiedere in questi luoghi e dedicarsi alla sua attività prediletta.
La costruzione ha la forma tipica dei castelli viscontei di pianura dell'epoca: pianta quadrata con torri quadrate angolari, cortile interno con porticato ad archi acuti al piano terra e loggiato superiore con pilastrini quadrati.
Il castello nel '300 fu completamente decorato in ogni suo spazio, persino nella scuderia oggi occupata dalla biblioteca. Le pitture , ancora oggi in gran parte conservate, sono costituite da svariate forme geometriche, decorazioni di tipo architettonico e ovunque gli stemmi dei signori del castello, ossia il biscione di Bernabò Visconti e la scala insegna della famiglia della moglie di Bernabò, Regina della Scala, figlia del signore di Verona.
Eliminato Bernabò con un colpo di stato, il nipote GianGaleazzo divenne il nuovo signore di Milano, e sappiamo che anche lui veniva spesso a Pandino per la caccia. Il figlio di GianGaleazzo, Filippo Maria è l’ultimo Visconti a governare Milano, dopo di lui prende il potere la famiglia Sforza, alla quale passa anche il nostro castello; in particolar modo fu conte di Pandino, dal 1470 circa, Ludovico Maria Sforza, meglio noto come Ludovico il Moro. Divenuto successivamente il Moro duca di Milano, il castello di Pandino passò nelle mani di altre famiglie, alcune delle quali lo tennero per pochi anni.
E’ importante sottolineare che il castello di Pandino è una delle residenze meglio conservate di tutta la Lombardia, poiché è ancora oggi molto simile al proprio aspetto originario.

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