Triumph Rocket 3 Storm: il test del mostro dal cuore grande!

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Dalla prima Rocket 3 del 2004 ne sono cambiate di cose e nel 2019 c'è stata la vera rivoluzione con un modello completamente nuovo che puntava tutto su una guida piacevole e decisamente più sportiva che in passato. Oggi, per l'importante anniversario del ventennale, arriva una nuova edizione denominata Storm che ad un look ancora più dark e curato aggiunge potenza (+15 CV) e coppia (+4Nm) e toglie un chilogrammo di peso dalle ruote. Sono due le versioni: R e GT si distinguono per un allestimento che può passare dall'una all'altra. Le differenze sono tutte nella posizione di guida: più sportiva la R con maggior carico in avanti e pedane centrali, più rilassata per la GT con pedane avanzate regolabili nella distanza, sella con diverso disegno e manubrio più vicino al busto del pilota per una postura più eretta. Si aggiungono poi il windscreen, le manopole riscaldabili di serie e una maggiore accoglienza anche per il passeggero che può contare sul sissybar.

Che vogliate la R o la GT la sostanza da cavalcare non cambia: si ha a che fare con un motore mostruoso, di 2.458 cc i cui pistoni hanno un alesaggio esagerato da 110,2 mm e nel loro scorrere regalano un tamburellare di un ritmo tribale unico. La coppia massima di ben 225 Nm si raggiunge già a 4.000 giri ma non c'è mai bisogno di "salire" fino a lì. Per intenderci in sesta marcia a 3.000 giri siamo a 130 km/h.
Nonostante questi dati, la Rocket 3 ha un'erogazione vellutata che la rende molto più semplice e "umana" di quanto non si pensi. Superato l'imbarazzo iniziale dei 320 kg in ordine di marcia (317 la R), si scopre che è una moto fatta per le curve e non per le highways. Danza in cambi di direzione molto più svelti di quanto si supponga grazie ad una ciclistica di altissimo livello e un grande equilibrio. Ci si appoggia all'infinita gomma che si dispone con un anteriore da 150 mm ed un posteriore da appena 240 mm di battistrada. Le sospensioni completamente regolabili manualmente non offrono una grande escursione per cui non vanno d'accordo con dossi e buche ma quando la strada è buona regalano un feeling impeccabile. Anche il comparto freni è davvero notevole perché per fermare questo gigante bisogna poter contare su potenza e progressione e l'impianto Brembo con pinze anteriori ad attacco radiale Stylema fanno esattamente questo. Considerato il genere di moto e il passo lungo si usa molto anche il freno posteriore e lo si fa proprio serenamente. La Rocket 3 però non è una moto da guidare con i freni in mano, ma solo stuzzicando il motorone e sfruttando il freno motore accompagnati in rilascio da questo tamburo ancestrale. A proposito di sound va detto che con gli scarichi di serie è estremamente civile e ovattato lasciando il piacere soltanto a chi guida senza infastidire il passante. Tanta esuberanza meccanica è ovviamente un po' assetata anche se non in maniera estrema: durante il nostro test abbiamo stimato un consumo di sette litri di benzina ogni cento chilometri. Ecco perché benché il serbatoio sia da diciotto litri le soste dal benzinaio potrebbero essere abbastanza frequenti.
Cambio e trasmissione lavorano alla perfezione, tant'è che non si sente il bisogno di un quickshifter sia per gli innesti sempre precisi sia perché con così tanta coppia non si ha tutto questo bisogno di cambiare spesso marcia. L'avere il cardano, poi, è un'altra singolarità che va apprezzata: contribuisce anch'esso alla notevole trazione e ad una ridotta manutenzione. Gli intervalli per i tagliandi sono ogni 16.000 km o una volta l'anno.
Su tutto, però, ciò che ti rimane da un'esperienza di guida sulla Rocket 3 è la sensazione di controllo di un simile mostro. Da fermo avresti scommesso di aver difficoltà a gestirlo e invece in sella tutto appare così morbido e perfetto che ti sembra di averla sempre guidata. Quando ruoti la manetta, però, ti rendi conto di essere sulla groppa di un mostro solo all'apparenza mansueto.

Il prezzo
La Rocket 3 Storm R viene proposta a 25.695 euro mentre per la Storm GT ce ne vogliono ottocento in più. Non è sicuramente un prezzo per tutti, ma si tratta di una moto unica con componenti specifici di alta gamma e senza economie di scala, verniciature raffinate e che viene costruita in Inghilterra.

PRO
Motore esagerato e unico
Sensazione di controllo
Look ancora più intrigante

CONTRO
Luce a terra
Escursione sospensioni
Capacità di carico risicata anche per la GT

CAPITOLI
0:00 trailer
0:40 Arrivano le STORM!
1:56 Un po' di storia della Rocket 3
3:11 Caratteristiche principali del nuovo modello
4:07 In cosa si differenzia la STORM GT?
5:10 Saltiamo in groppa al mostro
19:07 Guidiamo la STORM GT
23:22 Conclusioni

In questo test Nicola indossa:
Casco Simpson Venom
Giacca Detlev Louis JM11
Pantaloni Detlev Louis Chino
Stivali Detlev Louis BM4
Guanti Detlev Louis GM6

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