GARY PAYTON - Il Guanto
Gary Dwayne Payton nasce ad Oakland il 23 luglio del 1968. West Coast baby!
Nato in un sobborgo non proprio tranquillo di Oakland, diventa preda ambita di amici tossici e/o spacciatori che lo avrebbero volentieri fatto entrare nel giro; la mamma, Annie, gli ripeteva di continuo che sarebbe finito come loro, sapendo bene che questo lo avrebbe fatto reagire tenendolo lontano dalla droga. E così fu.
Riusciti finalmente a traslocare, per allontanarsi dalla zona calda di Oakland, il papà Al ha continuato a svolgere 3 lavori per garantire un po' di soldi al figlio, ed evitare che andasse a prenderseli da solo in qualche altro modo.
Alla Skyline High School il suo talento e la sua aggressività conquistano tifosi e compagni. Anche il coach stravede per lui. Nel frattempo, fa amicizia e comincia a frequentare un altro hall of famer: Jason Kidd.
La chiamata di St. John's (università di New York) pare quasi certa, ma all'ultimo il coach, Lou Carnesecca (provate a capire che origini possa mai avere...), annulla l'offerta. Gary se la lega al dito. Lascia decidere il college alla madre, che opterà per Oregon State.
Al college il suo talento è sulla bocca di tutti. Già, la bocca. Quella che il giovane Gary non terrà MAI chiusa per tutta la sua carriera. Ma che dico carriera.... Vita.
Il suo biglietto da visita è la difesa, sfiancante, mista al suo trash talking da west coast. E le cifre offensive non sono per nulla male, anzi.
Nel suo ultimo anno viaggia a 25.7 di media ed 8.1 assist. Dominante, anche se non raggiungerà mai dei degni obbiettivi di squadra.
Draft 1990, seconda scelta assoluta, i Seattle Supersonics di KC Jones, allenatore di Bird ai Celtics tra l'83 e l'88, chiamano Gary Payton.
In pre-season il rookie Gary comincia ad accendere la radio. Attacca ferocemente Michael Jordan, seduto in panchina, con frasi pesantissime di trash talk.
MJ, manco a dirlo, alla prima partita ufficiale gli dice: "non mi sono dimenticato di te ragazzino", e gli stampa 35 punti in faccia. Benvenuto in NBA Gary.
Se pensate che Payton possa farsi intimorire da questo, vi sbagliate di grosso.
I primi due anni sono un inferno. Il rapporto mai sbocciato con il coach lo fa uscire di testa. Payton non è Bird. La testa di Gary non è quella di Larry. Ma neanche lontanamente. Ed il problema di KC Jones è proprio questo.
La svolta arriva nel suo terzo anno, con l'arrivo di George Karl che dirà di lui: "La sua forza era la sua capacità di esigere la vittoria. Era senza paragoni. La passione di Gary era farti un culo così.".
Payton diventa "The Glove", il guanto, per la sua attitudine difensiva grazie alla quale ti si appiccicava addosso senza darti tregua.
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Gli spezzoni video sono stati presi da altri video presenti su youtube. Ringrazio gli autori, a cui va riconosciuto il lavoro.
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