I Caballeros cantano "Bella non t'affacciar" a Voghera, 21.06.1968

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Canti popolari nell’Oltrepò Pavese – Appennino delle Quattro Province
I CABALLEROS E IL “SECONDO BOGLIASCO” DI PINO

Il 21 giugno 1968, I Caballeros tengono un concerto al Teatro San Rocco di Voghera, uno degli ultimi in cui viene mantenuto in scaletta il brano "Bella non t'affacciar", che rappresenta un'occasione per ascoltare dal vivo Pino Zanardi nel ruolo di “secondo”, anziché di falsetto, e Carlo Zanocco in quello di “primo”, quindi nella disposizione tipicamente appenninica con due tenori, bassi e contrabbassi (che era quella dei loro esordi); in questo brano si aggiunge la linea ritmico-vocale centrale di Luciano Rolandi (con sillabe "nonsense", perché in questi brani il testo veniva cantato solo dalle voci acute), determinati suoi arrangiamenti nelle voci dei bassi e l’accompagnamento chitarristico di Edilio Panigazzi.

Alla fine del brano, Carlo intona il finale e Pino canta in falsetto, quindi con uno scambio di ruoli che nei canti tradizionali per loro era frequente, mentre nelle ultime due battute Luciano Rolandi esegue un fraseggio conclusivo sulle note tenute degli altri. Natale Buscone è contrabbasso, Angelo Rossi è basso (unito a Natale nelle toniche), al minuto 0:55 anche Luciano si unisce ai contrabbassi e ai minuti 0:39 e 0:43 emergono due interventi vocali di Edilio Panigazzi come voce-chitarra, sempre con sillabe nonsense.

Dotato di un falsetto morbido e potente, Pino come “secondo” era un rappresentativo esecutore di canti “alla buiàsca”, definizione che si riferisce al repertorio e alle modalità esecutive tipiche di Bogli, in Val Boreca (Pc) oppure, più in generale, a determinati canti appenninici realizzati in modo particolarmente espressivo, corposo ed incisivo. A questo proposito, grazie ad esecuzioni occasionali durante alcune feste, negli anni potei ascoltare l'affiatamento che Pino aveva con Attilio “cavalli” Spinetta (http://www.appennino4p.it/cavalli), autorevole rappresentante del canto di Bogli, scoprendo che negli anni Cinquanta avevano cantato assieme in numerose occasioni, sia sull’Appennino, sia durante lavori stagionali in risaia. Nei canti fermi, a fine strofa, mentre il resto del coro eseguiva note lunghe dell’accordo, Pino realizzava a volte un’interessante appoggiatura di due note, richiamante un tipico abbellimento “da piffero”.
Dopo l’esperienza con i Caballeros, conclusa nel 1972, Pino all'inizio degli anni Ottanta entrò come falsetto nella prima formazione dei “Canterini del Sentiero del Sale”.

La registrazione è stata riversata dalla bobina originale di Luciano Rolandi.

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