Quale terapia antiaggregante dopo impianto di stent coronarico e alto rischio di sanguinamento?

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Nei pazienti sottoposti a impianto di stent coronarico (PCI) che presentano un alto rischio di sanguinamento, la doppia terapia antipiastrinica (DAPT, composta da due farmaci antiaggreganti, che vengono assunti quotidianamente dal paziente, può essere utilizzata con due modalità: la cosiddetta de escalation oppure l’eliminazione precoce dell’ASA.
Il medico deve infatti bilanciare l’attività antiaggregante di questi farmaci, necessaria per impedire la trombosi dello stent (una condizione pericolosa che si verifica quando si forma un coagulo di sangue su uno stent) con il possibile rischio di sanguinamento.
Il recentissimo studio ULTIMATE-DAPT, i cui risultati sono stati comunicati ad Atlanta durante la sessione scientifica 2024 dell'American College of Cardiology e pubblicati contemporaneamente su "Lancet" ha utilizzato con successo il ticagrelor e l’ASA per un mese per poi proseguire con io solo ticagrelor. Ne abbiamo parlato con il Prof. Francesco Barillà, Direttore Scuola di Specializzazione in Cardiologia, Università di Roma Tor Vergata.
L’abbiamo incontrato a margine della 15a edizione del convegno “Nel cuore di Santa”.

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