Faccio un passo indietro per integrare con un piccolo contributo la scarna teatrografia di Gilberto Govi (Genova, 22 ottobre 1885 -- Genova, 28 aprile 1966), della quale purtroppo è rimasto poco, proponendo il breve filmato del terzo atto (l'unico conservato stante che i primi due atti sono andati perduti) relativo alla commedia "Impresa trasporti" trasmessa dalla RAI sul Programma Nazionale il 28 marzo 1958 con ripresa da teatro e la regia di Vittorio Brignole. E' un brillante adattamento di Govi della esilarante commedia «Impresa Trasporti, ultima dimora» di Umberto Morucchio (Murano (Ve) 30/6/1893 - Milano 15/11/1979), che fu insegnante liceale, giornalista, narratore, nonché autore di una ventina di commedie diverse per stile e ispirazione, che vanno dalla commedia di costume al dramma borghese e psicologico, dalla satira politica al grottesco, dalla proiezione comica o ironica della vita alla polemica sociale su un piano di serena obiettività, in un tono di umana indulgenza. I suoi lavori ebbero successo anche all'estero, tanto da essere rappresentati in Austria, Germania, Spagna, Finlandia, Svizzera e Argentina. Il filo conduttore di questa commedia il cui titolo dice già molto sul soggetto, può sintetizzarsi nella frase: quando c'è la salute i conti non tornano! Trattandosi dell'atto finale e grazie all'ampio riassunto incorporato all'inizio del video, è possibile gustare pienamente questo spassoso lavoro, godendo della innata comicità del grande attore genovese.
Personaggi e interpreti:
Alfredo: Claudio D'Amelio; Annibale Bacigalupo: Gilberto Govi; Antonio: Enrico Ardizzone; Bartolomeo: Sergio Fosco; Cav. Gattinara: Giorgio Bixio; Commissario P. S.: Luigi Dameri; Dottor Alfonso: Rudy Roffer; Giuditta: Mercedes Brignoli; secondo signore: Andrea Municchi; Ispettore d'assicurazione: Alfredo Pozzi; primo signore: Adriano Praga; Luisa: Anna Caroli; Mariuccia: Nelda Meroni; Teresa: Rina Govi; Usciere: Pietro Palmieri
Trama:
Il protagonista Annibale Bacigalupo ha ereditato la ditta di famiglia dai suoi vecchi, un'impresa di pompe funebri che si tramanda con successo da generazioni. Malgrado egli cerchi di addolcire il significato della sua attività con un nome più suadente (I.T.U.D.), sembra che da qualche tempo a questa parte il destino voglia riservargli pochi clienti, complice anche il fatto che si sia trasferito dalla città alla campagna, dove l'aria è più salubre, per esaudire le richieste della moglie Teresa, levatrice, alla quale invece gli affari vanno a gonfie vele. Intorno a lui ruotano vari e bizzarri personaggi fra cui un cliente truffaldino e un commissario di polizia. Nella commedia entrano in gioco anche la dottoressa Giuditta, ispettore doganale, che deve provvedere a mantenere il fratello Alfonso, medico condotto di improbabile talento e particolarmente sensibile alla vista del sangue. A completare il quadro familiare concorre Mariuccia, la figlia di Annibale e Teresa, che verrà risvegliata dal torpore dell'attività domestica da Alfredo, figlio del facoltoso e superstizioso Cavalier Gattinara. Mille trovate comiche si susseguono tra speranze deluse, attese spasmodiche e delusioni per le continue guarigioni dei malati e, immancabile elemento base, il matrimonio della figlia, che però avrà conseguenze radicali per la prosecuzione della sua attività a causa dei pregiudizi del futuro consuocero.
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