CRISTINA CAMPO (1923-1977) – “Il flauto e il tappeto” 1971

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Quattordicesima lezione della XI Edizione del corso di Pedagogia della Lettura a cura del Prof. Antonio Faeti, “Il pigiama del moralista”: 25 scrittrici nell’Isola non trovata (6 febbraio 2018).

Di sé abitualmente diceva: ho scritto poco e vorrei aver scritto anche meno. Non era un’astuta formula retorica, era la presa di coscienza di una collocazione esistenziale in cui la guerra, le morti delle amiche e degli amici, le incertezze di un paese travolto dalla guerra civile sanguinosa, la salute tanto precaria e incerta, avevano creato un perenne senso di pena, un desiderio di occultamento e di assenza. Abituata a leggere in lingua tutti i classici delle grandi letterature aveva creato uno spiraglio segreto per entrare nella Fiaba, non condividendo le grandi lezioni di Propp e di Cocchiara. Amava, della Fiaba, i salotti ingannevoli, le alcove astute, le camere segrete, i filtri nei cristalli preziosi. Restava, così, silenziosamente lontana dalle avanguardie trionfanti, dalle sperimentazioni roboanti, dai festival e dalle fiere. Ha potuto ritrovare i silenzi, le solitudini, i nascondimenti in cui è possibile reperire il “cuore del fantastico”, perché non si è mai fidata delle fortune luminescenti e ha scelto i crepuscoli. Proprio gli anni Settanta, così densi di pubbliche sofferenze, hanno indotto lettrici e lettori ad assegnarle uno spazio che sapeva di alternativa, di altrove, di innovazione. È, da sola, la testimone di quella “sera fiesolana” cara a D’Annunzio, perché la sera è la protagonista metaforica del silenzio pensoso, dell’alacre meditare nel buio del salotto buono. Alla Fiaba ha regalato cifre ermeneutiche da allargare e da approfondire. E nei nostri anni dominati dal chiasso ridondante della eterna messa in scena ha donato un flauto e un tappeto, simboli misteriosi e gentili della “sua” Fiaba.


BIBLIOGRAFIA E ALTRI RIFERIMENTI

CHINI-VELAN, “Perrault”, Le Monnier.
LOUIS CHARBONNEAU, “Ma Cappuccetto conosceva il lupo?”, Giallo Mondadori n. 1440.
E. STANLEY GARDNER, “Perry Mason e il Barbablù”, Giallo Mondadori n. 831.
LE PRINCE DE BEAUMONT, “La Bella e la Bestia”, Barion, 1932.
CHARLES PERRAULT, “I racconti delle fate”, Marzocco, 1954.
GOUBERT, “Luigi XIV”, Laterza, 1968.
BASILIO LUONI (cura di), “Il salotto delle fate”, Rizzoli, 1995.
FRANÇOIS BLUCHE, “L’età di Luigi XIV”, Salerno, 1986.

CRISTINA CAMPO:
“Il flauto e il tappeto”, Rusconi Editore, 1971.
“Gli imperdonabili”, Adelphi, 1987 (ultima ed. 2014).
“La tigre assenza”, Adelphi, 1991.
“Sotto falso nome”, Adelphi, 1998.
“Cristina Campo in immagini e parole”, Rispostes, 2002.

CRISTINA DE STEFANO, “Belinda e il mostro. Vita segreta di Cristina Campo”, Adelphi, 2002.
MONICA FARNETTI, “Cristina Campo”, Luciana Tufani Editrice, 1996.
SIMONE WEIL, “L’amicizia pura”, Castelvecchi, 2013.

Immagini di GEORGIA O’ KEEFFE.

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