Il fu Mattia Pascal di Luigi Pirandello - la trama

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Mattia Pascal vive a Miragno, paese immaginario della Liguria, dove il padre ha lasciato in eredità la miniera di zolfo alla moglie e ai due figli. Batta Malagna, detto la talpa, un disonesto amministratore, si interessa di gestire il patrimonio. Questi sposa Oliva, ragazza che Mattia conosce bene e con la quale intraprende una relazione adultera al fine di fare un dispetto all'amministratore che, non riuscendo ad avere eredi, attribuisce la colpa ad Oliva, senza pensare che invece sia lui stesso il “problema". Alla fine Oliva rimane incinta di un bambino, figlio di Mattia. Inoltre Mattia seduce Romilda, forse inizialmente per vendicarsi, la nipote di Malagna. Lei si innamora di Mattia e lui ricambia l’amore. Romilda viene messa incinta da Mattia. Nel frattempo Malagna scopre il tradimento della moglie, va da Mattia e gli dice che ha disonorato la nipote e che deve rimediare a quello che ha fatto. Romilda, minorenne, è ancora sotto la potestà della madre Marianna Dondi, Vedova Pescatore, che esprime fin dall'inizio l'antipatia nei confronti di Mattia; Pascal dovrà riconoscere il figlio che sarebbe nato da Romilda, mentre Malagna dovrà fare da padre al bambino che Oliva aspetta da Mattia.
Tuttavia Romilda è invidiosa del figlio che sarebbe nato a Oliva tra gli agi, al contrario del suo che verrà al mondo nell'incertezza del domani. Pascal deve vendere delle case e sua madre va a vivere con il figlio, la nuora di Mattia e Romilda. Pascal cerca di trovare un'occupazione, ma non ci riesce. Alla fine trova un umile impiego presso la biblioteca del paese nella vecchia chiesa sconsacrata. Romilda partorisce due gemelle, ma una delle figlie muore a pochi giorni dalla nascita, l'altra quando ha quasi un anno. Con la piccola viene a mancare anche la madre di Mattia. Mattia, dopo una delle consuete liti con Romilda e la vedova Pescatore che, dopo la morte della sua bambina e della madre lo disgustavano, non riuscendo più a resistere alla sua miserabile vita, sceglie di fuggire dal paese. Pensa di recarsi a Marsiglia, da cui avrebbe potuto partire per l'America. Ma giunto a Nizza sceglie di andare a Montecarlo. Arrivato qui, si ferma a giocare alla roulette, e, con sua sorpresa, vince. Deciso a ritornare a casa per riscattare i suoi averi e vendicarsi dei soprusi della suocera, un altro fatto muta il suo destino. Mentre è in treno legge per caso su un giornale che a Miragno è stato ritrovato nella roggia di un mulino il cadavere di Mattia Pascal, scomparso da molti giorni, suicidatosi per dissesti finanziari. È liberto dalla duplice trappola: la misera condizione economica e la condizione dell’opprimente famiglia.
Credendolo tutti morto, può avere un'altra vita. Così, con lo pseudonimo di Adriano Meis, inizia a viaggiare in Italia e poi all'estero. Infine, decide di stabilirsi a Roma in una camera ammobiliata. Si innamora, ricambiato, di Adriana, la dolce e mite figlia del padrone di casa, Anselmo Paleari, e vuole sposarla, tentando di dar luogo ad una nuova vita stabile. Ma ben presto si rende conto che la sua esistenza è fittizia. Infatti, non essendo registrato all'anagrafe, non può sposare Adriana, non può denunciare un furto e non può svolgere alcuna delle normali attività quotidiane, poiché privo di identità. Adriano Meis è irreparabilmente escluso da quella vita sociale a cui è rimasto così strettamente legato. Finge così un suicidio e, lasciato il suo bastone e il suo cappello vicino a un ponte del Tevere, ritorna a Miragno sotto il nome di Mattia Pascal. “Ah tornavo a essere io, io Mattia Pascal. Lo avrei gridato forte a tutti, ora: “io, io. Mattia Pascal! Sono io! Non sono morto!”. Sono intanto trascorsi due anni e arrivato al paese, Mattia scopre che la moglie si è risposata con Pomino, amico di lui e già rivale in amore per Romilda all’inizio del romanzo, ha avuto anche una bambina. Si ritira così dalla vita e trascorre le sue giornate nella biblioteca polverosa dove lavorava in precedenza a scrivere la sua storia e ogni tanto si reca al cimitero per portare sulla tomba del "fu Mattia Pascal" una corona di fiori.

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