JUVENTUS - CATANIA 2-2 del 23-04-2011

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Se i risultati delle altre partite, chissà perché, non hanno meravigliato nessuno, quello di Torino tra Juventus e Catania, è stato una autentica sorpresa pasquale. Neanche il più sfegatato sostenitore rossazzurro dotato di un benché minimo raziocinio, poteva osare sperare tanto. Questo per sottolineare l'assoluta mancanza di fiducia nei mezzi tecnico-fisici degli uomini di Simeone. Troppo svogliata,distratta, abulica, menefreghista la squadra fin qui sopportata dai tifosi etnei. Stasera invece la metamorfosi. Ma perché oggi si e prima no? Perché fare soffrire così i tifosi? Perché questo masochismo? La squadra rossazzurra, che fin qui ha mostrato mancanza di carattere e soprattutto di qualità, stasera almeno sul piano della lotta e della voglia di ottenere veramente qualcosa di positivo, si è parzialmente riscattata e riavvicinata ai suoi magnifici sostenitori. La strada della salvezza è ancora irta di ostacoli, ma questo punto e soprattutto questa prestazione fanno ben sperare. A patto di non sciupare tutto già dalla prossima partita al Massimino contro il Cagliari. Ci sarà ancora da soffrire. Qualcuno potrebbe dire: la salvezza conquistata tra dubbi, sofferenze, all'ultimo secondo dell'ultima giornata è più bella; si mantiene sempre desta l'attenzione che altrimenti a sei, sette turni dal termine scemerebbe, togliendo interesse e motivazioni. Io preferisco una squadra senza motivazioni e interesse ma salva, ad una con tutte le motivazioni di questo mondo, ma sul baratro della serie B. Confidando che la salvezza sia quasi raggiunta, mi auguro che la società da più presto di subito, si metta al lavoro per allestire un Catania con gente di serie A e non con ragazzotti sconosciuti e con poca o niuna voglia di combattere. Quest'anno si è affrontato un campionato difficile con smidollati tecnicamente scarsi e caratterialmente inesistenti. Pochissimi meritano la riconferma per il prossimo anno. Agli altri, a cominciare da Andujar, un grazie e l'augurio di mostrare altrove quelle doti che non sono riusciti a far vedere in rossazzurro. La partita. Al ventesimo circa,l'arbitro inventa il cacio di rigore pro Juve che stava trovando non poche difficoltà. Al trentasettesimo un rimpallo in fase d'attacco e un liscio di Silvestre in fase difensiva, danno la possibilità ancora a Del Piero di raddoppiare con una fortunosa carambola. La partita sembra finita,il Catania non ha gli attributi e la qualità per recuperare due reti. Un minuto dopo, traversa di Gomez. Fortuna e sfortuna si incontrano, si scambiano i saluti e poi decidono chi baciare e chi colpire. Quasi a fine primo tempo,finalmente una buona parata di Andujar su punizione di Del Piero. I rossazzurri si innervosiscono e Bergonzi non perde occasione per sventolare cartellini gialli sulla faccia degli etnei. Primo tempo comunque privo di contenuti tecnici; non solo il Catania, anche la Juventus mostra chiari limiti di qualità e forse alla fine del primo tempo lo zero a zero o l'uno a uno sarebbe il risultato più giusto. Il secondo tempo, inaspettatamente, vede un Catania più pimpante che imbastisce buone trame e costruisce diverse azioni pericolose. La Juve dal canto suo reputa chiusa la partita e subisce pericolosamente l'aggressione del Catania. Al 36° su lancio di Bergessio, Gomez accorcia le distanze e dopo un rischio grossissimo su buco di Carboni i rossazzurri pongono sotto assedio l'area della Juventus fino a raggiungere un pareggio meritatissimo su calcio di punizione stratosferico di Lodi. I bianconeri recriminano per la rete, venuta a tempo ormai scaduto. Prendere gol all'ultimo secondo fa rabbia, ma fa pure doppia rabbia prendere gol su rigori inesistenti. La Juventus non può aspirare ad altro per quest'anno. Già al Massimino aveva fatto vedere di essere solamente una squadra operaia con soli due fuoriclasse, Del Piero e Buffon. Nel secondo tempo è stata messa alle corde, non riuscendo mai ad essere veramente pericolosa tranne nell'occasione dello sbaglio di Carboni. Per vincere i campionati ci vuole altro. Sottolineando i demeriti della Zebra, automaticamente si esaltano i meriti dell'Elefante. Come stasera mai così caparbio, voglioso, deciso a non uscire sconfitto. Questo chiedono i tifosi: lottare fino all'ultima stilla di sudore e arrendersi solo al fischio di chiusura. Stasera Catania e il Catania si sono riavvicinati. Carmine Milite

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