📜 ROMA diventa REPUBBLICA - Le Magistrature Repubblicane e le loro funzioni - S.P.Q.R. 🗳 (Storia)

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L’ultimo re di Roma fu Tarquinio il Superbo, un re di origine etrusca che, come dice il nome, era un sovrano molto prepotente e così crudele da infliggere ai romani grandi sofferenze.
Nel 509 a.C., Tarquinio il Superbo tolse i poteri al Senato, un consiglio di anziani che eleggeva il re e lo consigliava in ogni sua decisione. Fu la goccia che fece traboccare il vaso: i cittadini, stanchi delle prepotenze del sovrano, cacciarono il re dalla città, abolirono la monarchia e fondarono la repubblica, supportati in ciò dalle più ricche famiglie patrizie di Roma, che mal sopportavano il dominio dei re Etruschi e che volevano più poteri per sé.

Il temine repubblica deriva dal latino “res publica”, che significa cosa di tutti e indica che il potere è esercitato da tutti i cittadini. E così, il governo della città non era più concentrato nelle mani di un’unica persona, ossia il re, ma fu affidato a vari magistrati, uomini politici che avevano compiti precisi da svolgere, scelti tra i membri delle famiglie nobili

Le principali magistrature repubblicane erano costituite da 300 senatori, che discutevano e approvavano le leggi e, a partire dall’età di Tiberio, eleggevano due consoli; i 2 consoli, che restavano in carica 1 anno e godevano di ampi poteri, governavano la città, comandavano l’esercito e allacciavano rapporti con le popolazioni vicine. Erano sempre due e dovevano operare di comune accordo; avevano il diritto di veto, nel senso che ognuno di loro poteva impedire le decisione dell’altro, se non le condivideva → in questo modo, il potere non si concentrava mai nelle mani di un solo console.
Tuttavia, in tempo di guerra e in casi di pericolo per la città, il Senato, d’accordo con i due consoli, affidava il potere assoluto, sia civile che militare, ad un solo console, chiamato dittatore, ossia comandante o condottiero. Le sue decisioni non erano sottoposte a nessun veto, ma poteva restare in carica al massimo 6 mesi.
Per facilitare i compiti dei consoli, furono istituite anche altre magistrature: 2 censori, che censivano la popolazione, redigevano l’elenco delle ricchezze di ogni cittadino e stabilivano le tasse da pagare; 2 questori che riscuotevano le tasse; 2 pretori che amministravano la giustizia e 4 edili, che curavano i lavori pubblici e l’ordine cittadino.

Puoi scaricare questo schema riepilogativo sulle magistrature repubblicane dal link indicato nella descrizione del video!

Ricorda che le magistrature romane erano elettive, perché i magistrati venivano eletti nelle assemblee del popolo; temporanee, perché duravano solo un anno; collegiali, perché ogni carica era affidata a più persone; e gratuite, perché i magistrati non ricevevano compensi di nessun genere.
Tutto ciò garantiva che il potere non si concentrasse delle mani di una sola persona

Per rappresentare quelli che, ai tempi, erano i simboli della Repubblica romana, vale a dire il Senato e il Popolo, i romani coniarono l’acronimo SPQR (che stava per Senatus PopulusQue Romanus, ossia Il Senato e il Popolo Romano). Ancora oggi, in giro per Roma, puoi trovare questa sigla su statue, mosaici, edifici e anche per strada…


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