Cosa succede quando smetti di fumare - Ugo Pastorino

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Quali sostanze contiene il fumo, la differenza tra sigarette light e non, gli effetti del fumo passivo e in gravidanza e altro ancora. Le risposte alle domande più frequenti sul fumo. Il chirurgo Ugo Pastorino spiega perché è molto importante smettere di fumare a tutte le età e le nuove possibilità farmacologiche per aiutarsi a farlo.

Secondo i dati forniti dall'Organizzazione mondiale della sanità, nel mondo il tabacco è responsabile di un maggior numero di vittime che non di quelle provocate da alcol, AIDS, droghe, incidenti stradali, omicidi e suicidi messi insieme. Si calcola che ogni anno in tutto il mondo si potrebbero evitare circa 6 milioni di morti, solo abolendo l'uso del tabacco; in Italia si stima che le morti attribuibili al fumo vadano da 70.000 a 83.000 ogni anno.

La ragione più importante per smettere di fumare è certamente quella di preservare la propria salute. Secondo l'Organizzazione mondiale della sanità, infatti, il fumo di sigaretta è la più importante causa di morte evitabile nella nostra società : gli si può attribuire la maggioranza dei casi di tumore al polmone, alla gola (o al cavo orale), e inoltre aumenta il rischio di cancro al seno, alla vescica, all'intestino e ad altri organi. Le sostanze cancerogene contenute nelle esalazioni del tabacco, infatti, attraverso il circolo sanguigno, possono raggiungere anche organi molto lontani dalle vie aeree.

Il tumore del pancreas è quasi tre volte più frequente tra i fumatori rispetto ai non fumatori, sebbene il pancreas, a differenza degli organi appartenenti o adiacenti alle vie aeree, non venga mai a contatto diretto con le esalazioni del fumo.

In molti altri organi, invece, il fumo non fa male solo per le sostanze cancerogene che contiene, ma anche perché danneggia in maniera diretta e grave i vasi sanguigni, favorendo i processi di aterosclerosi che possono portare all'infarto o all'ictus. Lo stesso fenomeno può anche compromettere l'afflusso di sangue agli arti o alle strutture spugnose del pene, dette corpi cavernosi, che dilatandosi ne determinano l'erezione.

Sui polmoni, oltre a favorire la formazione di tumori, il fumo altera inoltre il movimento delle ciglia che tengono pulite le vie aeree e favorisce la distruzione delle pareti degli alveoli polmonari in cui avviene lo scambio tra ossigeno e anidride carbonica, rappresentando così, in alcuni casi insieme ad una possibile predisposizione genetica di cui potenzia l'effetto, la più importante causa di enfisema.

I danni del fumo sulla salute non si limitano quindi al campo oncologico. Fumare favorisce l'insorgenza di patologie del cuore, dei vasi sanguigni e dei polmoni: tutte malattie che oltre ad accorciare potenzialmente la durata della vita ne compromettono la qualità, talvolta creando situazioni di grave invalidità.

Come si è scelto di fumare si può scegliere di smettere. E prima si smette e prima il rischio delle conseguenze negative per la salute può tornare al livello di chi non ha mai fumato.
Le statistiche dicono che l'obiettivo non è facile da raggiungere, ma a disposizione di chi fa questa scelta oggi ci sono molti strumenti che un tempo, quando si poteva contare solo sulla propria forza di volontà.

Su tutto il territorio italiano sono distribuiti quasi 400 Centri antifumo che aiutano a smettere di fumare con vari strumenti: il counselling individuale, la terapia di gruppo, e la prescrizione di prodotti sostitutivi della nicotina o di farmaci per la disassuefazione. L'accesso a uno di questi centri di solito prevede il pagamento di un ticket e solo in alcuni casi è gratuito. Tutte le informazioni relative ai Centri antifumo sono sul sito dell'Osservatorio fumo alcol e droga (OssFAD) dell'Istituto superiore di sanità o possono essere richieste al numero verde contro il fumo (800 554 088) dello stesso Istituto, che fornisce anche una consulenza su tutte le problematiche legate al tabagismo.

In alcuni casi il medico, accanto al sostegno psicologico e all'aiuto comportamentale, può prescrivere antidepressivi o altri farmaci che aiutino a superare il momento più difficile di distacco dalla sigaretta. I due medicinali specificamente approvati a questo scopo e disponibili in Italia sono il bupropione e la vareniclina, che vanno presi a partire rispettivamente da una o due settimane prima dell'ultima sigaretta e per almeno un paio di mesi dopo aver smesso.

Per info: http://bit.ly/2VkPCnt

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