Non credere al tuo cervello | Filippo Ongaro

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Tanti dei problemi che abbiamo ce li creiamo noi stessi.

Nell’alta prestazione la persona è centrata, non ha né un eccesso di ottimismo, né di negatività.

Vi invito ad analizzarvi da fuori e valutare se e in che ambito avete questi eccessi di ottimismo e di negatività spiegati all’interno di questo video.








Io sono tra coloro che pensano che, man mano che l'evoluzione della nostra specie continua, anche le nostre capacità mentali probabilmente diventeranno sempre più raffinate.

Dobbiamo ricordarci però che l'evoluzione si trascina dietro molte caratteristiche che non sono sempre utili nel momento specifico in cui ci troviamo noi oggi.

Molti conoscono la teoria dei tre cervelli: cervello rettiliano, cervello paleomammifero e cervello neocorticale.

È una teoria che oggi è stata un po' messa in disparte e lascia spazio ad un diversa tipologia di classificazione che è quella del sistema 1 e del sistema 2.

Il cervello si è evoluto in strati di complessità, via via maggiore, ma le caratteristiche che riguardavano quegli strati iniziali non sono scomparse, sono sempre lì.

Ci portiamo comunque dietro, anche se siamo sofisticati, se abbiamo un enorme capacità cognitiva, aspetti che riguardano il cervello rettiliano o il sistema impulsivo, istintivo, immediato, rapido, ma impreciso.

Questi aspetti devono poi, in qualche modo, coordinarsi e collaborare con quel sistema, invece più complesso, che ha permesso il linguaggio, la comunicazione, il ragionamento, la consapevolezza.

Non sempre tutto questo funziona molto bene, anzi diciamo che nel suo insieme il sistema nervoso centrale è tanto potente, tanto complesso quanto imperfetto e spesso l'imperfezione nasce proprio in quelle funzioni che riguardano la riflessione, la percezione della nostra realtà esteriore ed interiore.

Ecco, proprio in quel livello subentrano una serie di errori di valutazione che portano a scelte che spesso compromettono la capacità di essere felici, di vivere bene.

Penso che, al di là della complessità del tema, possiamo tradurre la cosa, in maniera molto semplice, con una frase: tanti dei problemi che abbiamo ce li rechiamo noi e ce li creiamo noi proprio per via di alcune caratteristiche del nostro cervello e della nostra modalità di affrontare la realtà.

Esistono due tipologie di errori di valutazione.

Eccesso di ottimismo.
Noi abbiamo un eccesso di ottimismo molto spesso, ahimè, indirizzato alle cose più assurde, più sbagliate.

L'eccesso di ottimismo è: fumo 30 sigarette al giorno ma tanto io non mi ammalo, vado in macchina 200 km/h, faccio i sorpassi folli, tanto io non mi schianto, etc...

Questi sono eccessi di ottimismo assurdi perché, in realtà, la persona che gioca d'azzardo continuando a superare a destra e sinistra in autostrada, mentre manda i messaggi sul cellulare, non ha garanzie che, prima o poi, non si farà male lui e non farà male agli altri.

Quindi l'eccesso di ottimismo mal riposto è uno dei grossi errori di valutazione che facciamo.

Eccesso di negatività
Viene anche detto il Bias al negativo, che riguarda altre aree della nostra vita ma che è altrettanto assurdo.

Non potrò mai cambiare nulla della mia vita, sono sfortunato, mi va tutto storto, non sono capace, davanti alla sfida e alla possibilità di cambiamento mi tiro indietro perché tanto non vale la pena sforzarsi e via dicendo.

Questi due poli, cioè l'ottimismo eccessivo e mal riposto e la negatività eccessiva e mal riposta, sono due grossi freni ad una prestazione ottimale che dovrebbe fondarsi su un certo grado di obiettività, su un certo grado di neutralità di fronte alla sfida che, implicitamente, è presente in ogni forma di cambiamento.

Nell'alta prestazione, che siano gli atleti, i militari, gli astronauti, la persona è centrata.

Non sfocia né in un eccesso di ottimismo che rappresenterebbe una forte imprudenza, né in un eccesso di negatività che porterebbe via terreno sotto i piedi alla capacità di osare, di correre dei rischi e quindi di affrontare il cambiamento.

Il Coaching serve anche a questo, serve a ritrovare centratura, equilibrio, neutralità, obiettività, serve ad acquisire quelle capacità di estraniarsi un attimo dalla tua realtà per vedere la situazione come se fossi dall'esterno e avere la capacità di intervenire, e quindi di agire, in maniera più precisa.

#altaprestazione #cervello #illusioni

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