Padova: la Gelateria da Bepi, il Tempio di una Passione Antica

Adria, 1937.
Giuseppe e Rina Braggion aprono un chiosco per la vendita di bibite e gelati.
E' l'inizio di un'attività che nel popoloso paese del Rodigino porteranno avanti fino al 1951, quando i loro sogni vennero spazzati inesorabilmente via dalla grande alluvione del Po.

Ricostruiscono, ricominciano, ma le cose non funzionano. Troppe persone che avevano perso tutto e che se n'erano andate in cerca di fortuna per altri lidi.
Dovettero farlo anche loro e arrivarono così a Padova, ancora una volta per ricominciare. La Gelateria da Bepi aprì i battenti e da allora ha continuato ad essere un riferimento chiave per chiunque ami il buon gelato.

Sì, perché Jacopo e Nicolò, la terza generazione, hanno deciso di non accantonare nulla degli insegnamenti ricevuti dai nonni: poche materie prime, genuine, rapporto con i contadini locali, grande manualità. Regole semplici, chiare, ineccepibili, anche antieconomiche. Ma senza, con questo, dimenticare la creatività: se volete mangiare degli incredibili gelati fatti col morlacco o con la ricotta di latte di bufala, non perdetevi l'occasione di passare a trovarli. E se lo fate in autunno, chiedete il gelato al Clinton, un'esperienza degustativa che non dimenticherete.

Ma si sa, quando si lavora con la qualità, i soldi vanno guardati fino a un certo punto, contano molte altre cose tipo la soddisfazione della gente, il diventare una certezza, sapere che si chiedono dei soldi in più a fronte di una differenza sostanziale di servizio e di prodotto.

La storia di questa gelateria è la stessa della filosofia che la anima da sempre. Basta ascoltare Jacopo per rendersene conto...

Buon gelato!
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