Pisa - Storia della Nostra Città

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La storia di Pisa passa attraverso secoli di splendore economico e culturale, intervallati da dominazioni soffocanti che hanno determinato periodi di degrado e di abbandono.

Nonostante il suo tormentato e turbolento passato la città conserva opere di enorme valore artistico e culturale, ammirate e apprezzate da milioni di turisti provenienti da ogni parte del mondo.


Il nome ‘Pisa’ deriva probabilmente dall’etrusco e significa ‘bocca’, ‘foce’; l’associazione è dovuta alla posizione che un tempo vedeva la città sorgere proprio sulla foce dell’Arno.
Tra le varie ipotesi formulate per identificare le origini storiche, la più accreditata sembra essere quella che vede nascere Pisa come porto fluviale etrusco, intorno alla metà del VI secolo a.C.; anche se in realtà è testimoniata la presenza di nuclei abitativi già intorno al IX secolo a.C.
La navigabilità del fiume e la vicinanza del mare hanno consentito uno sviluppo fiorente del commercio, affiancato da altrettanto fiorenti attività artigianali e di produzione di manufatti.
La sua fondazione, avvenuta in una posizione geograficamente strategica, ha permesso agli Etruschi di instaurare proficui scambi commerciali e allo stesso tempo di difendere il territorio da eventuali incursioni.
Nel I secolo a.C. diventa colonia romana; intorno al 600 viene assoggettata dai Longobardi e diventa il principale porto del Tirreno utilizzato per il commercio con la Sardegna, la Corsica, la Francia e la Spagna.


L’XI secolo segna uno dei periodi più fiorenti per la città.
Pisa diventa una delle quattro Repubbliche Marinare, insieme ad Amalfi, Venezia e Genova; il suo porto attrae mercanti provenienti da tutto il Mediterraneo sviluppando in breve tempo una sorta di dominio assoluto su tutta l’area marittima occidentale.
Agli anni che intercorrono tra l’XI e il XII secolo risalgono le costruzioni per cui oggi la città è famosa in tutto il mondo: il Duomo e la Torre Pendente.
La ricchezza accumulata consente alla flotta pisana di intraprendere una serie di imprese marittime di successo, portate a termine con la fondazione di colonie in Nord Africa, in Spagna meridionale e sulle coste meridionali dell’Asia Minore.
Con la Crociata guidata dall’arcivescovo Daiberto la città espande e stabilisce le proprie colonie commerciali in Medio Oriente, instaurando in questo modo importanti relazioni commerciali con l’Impero bizantino e tutto il mondo islamico.
Dal periodo delle colonie, oltre allo sviluppo economico, deriva una forte contaminazione culturale ed artistica.
La seconda metà del XII secolo segna un’espansione all’interno della stessa regione.
Agli anni di splendore economico si affianca uno sviluppo artistico legato al nome di Nicola Pisano, Giovanni Pisano e Arnolfo di Cambio; nel campo della matematica viene ricordato Leonardo Fibonacci e il suo sistema numerico posizionale indiano.
Pian piano però lo sviluppo economico della Repubblica Marinara toscana inizia a suscitare invidie e gelosie da parte delle Repubbliche rivali.
La rivalità sfocia nella battaglia navale di Meloria, combattuta contro Genova nel 1284, nelle acque antistanti il porto pisano.
Inizia così il declino e la perdita della supremazia sul mare.
Al periodo di splendore seguono importanti cambiamenti politici: la classe dei mercanti, diventata sempre più potente, riesce ad inserire la figura del Capitano del Popolo, sostituendola al console.
Il popolo si ribella ed impone nei consigli legislativi, fino a quel momento guidati esclusivamente dai nobili, i consigli formati da propri rappresentanti con il compito di ratificare le leggi.

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