38 LA GUERRA DEL VESPRO E LA SPARTIZIONE DEL REGNO DI SICILIA: (1282-1304) V. III ST. MEDIEVALE

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Dopo la conquista del regno di Sicilia e la fine degli Svevi, Carlo d'Angiò era all'apice della sua potenza. Aveva domini, a vario titolo, sparsi dalla Francia alla Grecia, ma il costo che gli angioini dovevano pagare si rivelò, ben presto, troppo alto. La necessità di mantenersi costantemente in armi per tutta la penisola italiana portò Carlo ad esercitare, soprattutto in Sicilia, un potere dispotico che esautorò il vecchio establishment e impose pensanti tributi alla popolazione. Già negli anni '70 del XIII secolo, la nobiltà siciliana instaurò relazioni internazionali per trovare qualcuno che potesse liberarli dal gioco papale e angioino. La scelta ricadde su Pietro III d'Aragona, personaggio ambizioso almeno quanto Carlo d'Angiò, e legato alla Sicilia per aver sposato Costanza, figlia di Manfredi. La scintilla che fece scoppiare la guerra fu un episodio privato, l'uccisione di un soldato francese da parte di un nobile palermitano, il 30 marzo 1282, all'ora del Vespro, da cui la rivolta prese il nome. All'arrivo degli aragonesi, nell'agosto dello stesso anno, Carlo d'Angiò e l'esercito angioino ripararono sulla penisola, stabilendo, di fatto una divisione del regno di Sicilia che sarebbe stata legittimata una prima volta nel 1302, a Caltabellotta: il regno di Napoli ai francesi angioini e la Sicilia agli spagnoli aragonesi

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