Le prime vittorie in Divisione Nazionale: il Napoli nella stagione 1927/28

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La stagione 1927-1928 fu la 2ª stagione del Napoli in Divisione Nazionale. La squadra azzurra disputava le gare casalinghe presso lo stadio militare dell’Arenaccia.
Il primo impatto del Napoli nel nuovo campionato italiano unificato aveva avuto esiti disarmanti, poiché nella stagione precedente, la prima della nuova AC Napoli, aveva terminato il torneo all'ultimo posto con un solo punto conquistato in 18 partite. Solo la coppa CONI, torneo di consolazione per le squadre peggio qualificate e la Federazione consentirono di accordare una seconda chance alla rappresentanza meridionale nel massimo campionato, ripescando le società retrocesse e allargando il campionato a 22 squadre. Questa volta si vollero avere però garanzie che tali sodalizi fossero in grado di stare in piedi con le proprie gambe: per quanto riguardava il Napoli, il presidente uscente Giorgio Ascarelli diede ampie rassicurazioni su un deciso attivismo della società partenopea nel calciomercato estivo.
Tuttavia, sulla falsariga del precedente torneo, il Napoli disputò un girone d'andata disastroso, alla fine del quale era in zona retrocessione con soli 4 punti raccolti, grazie anche alla vittoria ottenuta alla 1ª di campionato contro la Reggiana (4-0), la prima vittoria in Divisione Nazionale, della storia azzurra.
Il Napoli vinse gare importanti contro Pro Vercelli (2-0) e Genoa (2-1), arrivando terzultimo con 15 punti che non bastarono per evitare la retrocessione dato che, per far tornare il campionato a 20 squadre, la FIGC aveva stabilito che anche la terzultima dei due gironi sarebbe retrocessa per un totale di sei retrocessioni contro le quattro promozioni dalla serie inferiore. La retrocessione durò però solo due settimane: già il 18 marzo 1928, addirittura prima dell'inizio della Coppa CONI, un ennesimo stravolgimento della formula del campionato portò al ripescaggio di tutte le retrocesse tranne le due ultime in classifica (Verona e Reggiana).
Il Napoli poté così disputare la Coppa CONI, torneo di consolazione per le escluse dalle Finali per lo scudetto, con la consapevolezza di disputare la Divisione Nazionale anche l'anno successivo, per l'ennesimo allargamento del Campionato che per la stagione successiva sarebbe stato a 24 squadre. La squadra si piazzò terza in un girone a sette squadre vinto dalla Roma (che poi si aggiudicò il trofeo).
A giugno il campionato venne allargato addirittura a 32 squadre, ripescando anche Verona e Reggiana e ammettendo alla Divisione Nazionale ulteriori sei squadre di Prima Divisione.
In seguito alla fusione tra Unione Sportiva Milano e Inter nell'Ambrosiana che liberò un posto, venne ripescata la Fiumana per permettere anche alle squadre della Venezia Giulia di entrare in Divisione Nazionale.
La compagine societaria, dopo le dimissioni di Ascarelli dalla carica di presidente, vedeva in Gustavo Zinzaro il presidente mentre l’allenatore a inizio stagione era lo svizzero Jean Steiger, poi sostituito da una commissione tecnica composta da Felice Scandone, Mario Argento e Giovanni Terrile, infine Ferenc Molnár allenatore ungherese. Da notare i nomi di Scandone e Argento, pionieri dello sport professionistico napoletano, cui furono intestate la famosa piscina e il purtroppo oggi distrutto palazzetto dello sport.
Le vittorie in campionato furono 5, a fronte di 5 pareggi e 10 sconfitte, insomma molto meglio della stagione precedente ma ancora non abbastanza per entrare nell’elite del calcio italiano. Alla fine del girone di Divisione Nazionale, il Napoli disputò la seconda e ultima stagione della coppa CONI, terminando al terzo posto, dopo 6 vittorie, 2 pareggi e 4 sconfitte.
Tra le vittorie significative della stagione in Divisione Nazionale, ricordiamo l’esordio per 4-0 contro la Reggiana poi la vittoria per 3-1 contro la Cremonese, la prima vittoria in trasferta, per 2-0 contro la Lazio, il 29 gennaio 1928, subito seguita dalla vittoria per 2-0 in casa contro la Pro Vercelli e infine la vittoria per 2-1 sempre in casa contro il Genoa.
Per il resto furono clamorose la sconfitta per 11-0 contro i granata del Torino e la sconfitta per 11-1 contro la forte Alessandria che rappresentano rispettivamente la prima e la seconda peggiore sconfitta nella storia azzurra per differenza reti. In questo senso il gap tecnico e organizzativo tra squadre del sud e corazzate del nord era ancora troppo grande.
In coppa CONI, torneo di consolazione per le squadre non qualificate alla poule scudetto, sei vittorie totali tra cui quella per 2-0 contro la Roma vincitrice del Torneo.
In stagione si distinsero tra i goleador Ernesto Ghisi, attaccante di destra con 7 reti, Oreste Tosini centrocampista con 5 ed Attila Sallustro attaccante centrale, sempre con 5, sebbene partecipante a solo 10 gare dell’intero campionato.

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