Storia e ricetta del Bombardino, il drink corroborante e afrodisiaco che scalda l’inverno

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Il cocktail conosciuto oggi come Bombardino, è nato nel 1972 a Livigno, in provincia di Sondrio, località lombarda ai confini con la Svizzera, per mano dell’allora responsabile del rifugio del Mottolino, Aldo del Bo, la ricetta si fece apprezzare e divenne molto popolare, dapprima tra i maestri di sci e poi dai clienti che bazzicavano gli impianti sciistici attorno al Mottolino. In quello stesso periodo si tenne poi proprio a Livigno una maxi riunione tra tutti i direttori degli impianti sciistici di Italia, e Del Bo dopo il pranzo servì la sua invenzione a tutti i partecipanti al meeting. Uno tra loro assaggiando la bevanda la definì una Bombarda, per via del calore da cui tra gradazione alcolica e temperatura di servizio si era sentito avvolto . Da quel momento e per quel motivo il drink fu ribattezzato Bombardino! In origine nacque quindi con Whisky ma oggi è più comune farlo con brandy ….Poi in ogni rifugio, in ogni baita, in ogni casa si sono sperimentate diverse variazioni del tema….come il pirata che sostituisce il brandy con il rhum, la versione Calimero, che sostituisce l’additivo alcolico con il caffè e lo scozzese in cui il whisky è rigorosamente in Kilt! C’è anche chi lo prepara con lo zabaione fatto al momento in casa o con tanti altri liquori all’uovo che sono nati sulla scia del successo del Vov e del Bombardino. Ma è il Vov, il precursore di tutti i liquori all’uovo, creato quasi per caso nel 1845 dal pasticcere di Padova, Gian Battista Pezziol, molto celebre in città per il suo ottimo torrone, e che ogni giorno per realizzare la sua specialità utilizzava centinaia di albumi d’uovo
e molti meno tuorli. Una parte di quei gialli riusciva a riciclarla in altre lavorazioni di pasticceria ma con le altre piuttosto che buttarle via, scelse di creare un liquore allo zabaione mixando tuorli, zucchero e marsala dando vita a quello che in origine si chiamava “Vovi” che in dialetto veneto significa semplicemente uova…venne poi ribattezzato VOV quando il liquore varcò i confini di Padova, poi del Veneto ottenendo anche il solenne brevetto con l’aquila a due teste dagli Arciduchi d’Austria!
La leggenda narra che il nome derivi dall’italianizzazione del piemontesismo SanBaion, ovvero come veniva chiamato in Piemonte, dove visse per un po’, San Pasquale Baylòn, che pare ricevesse nel suo confessionale molte signore che lamentavano la scarsa vivacità dei mariti in camera da letto, così alla fine della confessione il frate oltre alle penitenze del caso lasciava loro la ricetta di un corroborante afrodisiaco che avrebbe riacceso la passione dei loro uomini, semplicemente uovo, zucchero e moscato… soddisfatte del rimedio miracoloso le signore diffusero la ricetta col passaparola… e anche se non fu per questo tipo di miracoli che si conquistò la beatificazione… oggi San Pasquale Baylon è considerato il santo protettore di cuochi, pasticceri e delle donne in cerca di marito. Documentandomi su questa leggenda ho trovato anche una breve preghiera/filastrocca a San Pasquale, che vi lascio qualora dovesse servirvi. “San Pasquale Baylòn, protettore delle donne, ti prego mandami un marito, bianco rosso o colorito ma deve essere tale e quale, come te San Pasquale!”
Per dovere di cronaca devo dire che anche dall’Emilia rivendicano la paternità del termine zabaione in virtù di un capitano di nome Giovanni Baglioni detto Zvuan Bajoun che accampatosi nei pressi di Reggio Emilia, per sfamare le truppe fece realizzare un piatto con quel poco che i soldati avevano razziato nei campi della zona ovvero uova e zucchero.


Ma Ora basta con leggende, miti e aneddoti è giunta l’ora di vedere come si prepara il Bombardino.
Innanzitutto procurate una tazzina, anche se non avete la classica da punch, potete utilizzare una tazza un po’ più grande o un bicchiere da amaro di almeno 10 cl. Vi servirà inoltre un pentolino….pentolino in cui metteremo 3 o 4 cl di Vov…queste dosi sono per ogni singolo Bombardino, moltiplicatele per il numero di ospiti a cui vorrete scaldare il cuore!
Scaldatelo bene ma attenzione a non portarlo ad ebollizione rischiereste una veloce evaporazione dell’alcol…..
Una volta scaldato il liquore all’uovo lo versate nella tazzina e aggiungete due cl di Brandy, date una mescolata e poi completate spruzzando panna montata quanto basta, cercando di mantenerlo dignitoso….non trasformatelo nel bibitone golosone e non esagerate nemmeno per quanto riguarda le facoltative aggiunte di polvere di cacao, cannella, eccetera.
Non dimenticatevi inoltre di dotarlo di cucchiaino al momento del servizio per coloro che preferiscono non sporcarsi il naso sorseggiandolo….piattino, tovagliolino…e biscottino a decorare.
Il nostro bombardino è servito!

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