3 motivi per cui il pensiero positivo non è utile

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Titolo provocatorio, ma utile per condividere i motivi per cui non credo al pensiero positivo. Viviamo nella società del benessere, che ci spinge alla costante ricerca delle sensazioni piacevoli. Anche molti programmi di auto aiuto si basano sullo stessa convinzione fuorviante: possiamo stare bene nella misura in cui impariamo a coltivare il pensiero positivo per combattere ciò che esiste di negativo nella nostra vita. Ma è davvero così?

Ecco le mie 3 riflessioni su questo tema:

1:19 1) Evita di etichettare il pensiero come "positivo" o "negativo": valutalo piuttosto come "utile" o "non utile" nell'aiutarti a creare una vita per te soddisfacente.
2:24 2) Accetta emozioni e pensieri negativi come parte di te: se li combatti, vai anche contro te stesso.
3:12 3) Ricorda che i pensieri non si possono controllare o eliminare: concentrati sulle azioni che metti in atto per creare la vita che desideri.

Questi i miei spunti per te. Sono curioso di sapere cosa ne pensi. Riesci veramente a sforzarti di pensare positivo sempre e comunque? Aspetto i tuoi commenti ;-)

LINK UTILI:
Guarda il mio video sulla defusione: https://bit.ly/3m4pwD3

Per approfondire l'argomento, puoi comprare il libro di Russ Harris, "La trappola della Felicità", a questo link: http://amzn.to/2z2uaN8

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“Cari amici oggi parliamo di pensiero positivo. È arrivata una domanda interessante: - caro Luca, ho un problema perché non riesco a pensare positivo quando mi trovo in mezzo alle situazioni tristi della mia vita. Più mi sforzo di farlo, anzi, più mi sento incapace e sbagliata perché proprio non mi ci riesce. Puoi aiutarmi? -

Cari amici, la premessa è che io non credo a quei guru che predicano il pensiero positivo a tutti costi. Certo: viviamo nella società dello “star bene” che ci invita su più fronti a sradicare le emozioni “negative” e di fare il pieno di quelle “positive”. La maggioranza dei programmi di auto aiuto si basa sul fatto che devi mettere in discussione i tuoi pensieri negativi e sostituirli con quelli sereni e positivi.

Ma la vita non è così semplice, e quando queste tecniche possono farti sentire meglio, nella maggioranza dei casi, lo fanno più sul breve periodo che sul lungo andare.
Ecco 3 spunti che vorrei condividere con voi su questo argomento.

1) I pensieri positivi non sono necessariamente migliori di quelli negativi. Immagina un neurochirurgo alcolista che pensi di sé: - sono il neurochirurgo migliore del mondo, posso operare in maniera impeccabile anche se ho bevuto -. Siamo davanti a un pensiero positivo, non c’è dubbio, ma è utile? È auspicabile la sua presenza in questa persona? La maggior parte delle persone giudicate colpevoli di guida in stato di ebrezza hanno avuto pensieri positivi di genere analogo prima di mettersi alla guida. Viceversa ci sono talvolta (anche se più raramente) dei pensieri negativi che ci spronano a fare meglio, ci motivano a fare cose che altrimenti non avremmo fatto.

Il nocciolo della questione non è se un pensiero sia positivo o negativo, vero o falso, piacevole o spiacevole, ottimistico o pessimistico, ma se sia utile o non utile a creare una vita per te soddisfacente.

2) I pensieri negativi non sono il nemico, così come non lo sono le emozioni spiacevoli. Nel corso degli anni, per sopravvivere, la nostra mente si è allenata in continuazione a fare molti pensieri negativi ogni giorno. Se tu li combatti, però, stai combattendo una parte di te. Ora, se vedi in loro il nemico, ti ritroverai a combattere costantemente con te stesso. I pensieri sono semplicemente parole, simboli, frammenti linguistici; perché dichiarare loro guerra? Accettarli e riconoscerli è spesso il primo passo da fare. Perché?

3) I pensieri non si possono controllare. Il grado di controllo che possiamo esercitare sui nostri pensieri ed emozioni è molto inferiore a quanto i vari “guru” di crescita personale vorrebbero farci credere. Il controllo che hai su di loro, infatti, dipende in gran parte da quanto sono intensi e dalla situazione in cui ci troviamo: meno le emozioni sono intense e meno la situazione attorno a noi è stressante, e più facilmente le potremo controllare. Pensare di non pensare è già pensare e più ti sforzi di cancellare dei pensieri nella tua mente, più in realtà li stai imprimendo con maggior forza.

Sai invece che cosa possiamo controllare? le nostre azioni. Perché è proprio agendo che creiamo una vita ricca, piena e significativa. Le cose veramente importanti nella vita implicano un’intera gamma di sentimenti, e questi sono sia piacevoli, sia spiacevoli. Vanno presi entrambi, senza lottare “contro” una delle due facce della stessa medaglia.

Nella mia esperienza è dopo avere accettato le parti negative, quando puoi evitare di fuggire da ciò che è spiacevole, che allora riesci anche meglio a trovare opportunità e aspetti di piacere nelle crisi che ti circondano."

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